Giocala come vuoi, noi siamo il Napoli

 Salvatore Savino *

A leggere i giornali e i siti del mese di dicembre appena trascorso, ci saremmo dovuti aspettare il grande ritorno delle avversarie del Napoli. La sosta dei Mondiali farà male alla squadra azzurra, le squadre di Spalletti a gennaio crollano, la pressione del pubblico sarà un boomerang, nello spogliatoio cominceranno i lamenti di chi gioca meno…..Cari amici, ci dispiace veramente tanto per voi, ma non ne avete azzeccata una. La squadra azzurra vola, senza indugiare, senza curarsi di queste…profezie nefaste. Girone di andata girato a 50 punti, ma soprattutto a più dodici sulle avversarie più vicine, primi nella classifica generale, primi per gol segnati con capocannoniere, primi nella difesa con solo quattordici gol subiti. Direi che come crollo …ci metterei la firma che continuasse a lungo.

Comincia il girone di ritorno di questo campionato strano, inusuale, ma per noi napoletani finora assolutamente meraviglioso: non abbiamo ancora vinto nulla, sia chiaro, e non dobbiamo nemmeno per un attimo pensare di abbassare la guardia, a partire da domenica sera. Al Maradona arriva la Roma di Mourinho, furbo ed espertissimo plurivincente tecnico. Conosciamo bene la compagine giallorossa: difesa arcigna con i tre centrali che si allarga a cinque con gli esterni bassi che rientrano, un centrocampo che con l’addio di Veretout ha sempre più i connotati della forza fisica e della prestanza atletica rispetto al fosforo del palleggiatore transalpino, un giocatore spesso fragile fisicamente e psicologicamente ma di grandissima tecnica come Dybala, in appoggio al lungagnone britannico Abraham, in ripresa dopo un inizio balbettante in fase realizzativa.

Molto probabilmente, il tecnico di Setubal, che proprio ieri ha festeggiato i sessant’anni, cercherà di opporsi all’omologo di Certaldo nell’unica maniera consona agli uomini che ha a disposizione in rosa e adatta ad affrontare un Napoli così straripante: una difesa molto stretta, un centrocampo ruvido e possibilmente lanci lunghi a scavalcare la linea alta azzurra sull’inglese, che dovrebbe tenere palla e far salire ed inserire il folletto neocampione del mondo o Pellegrini, vista l’assenza di Zaniolo. In aggiunta a questo, lo sfruttamento sistematico dei palloni alti con Smalling, Ibanez, Cristante. Proprio Cristante è il calciatore che effettua più tackle in serie A (il primo del Napoli è Lobotka che ne ha fatti 20 di meno). La Roma nel girone di andata in trasferta ha vinto sei volte, pareggiato tre e ne ha persa una sola, nel disastro di Udine. Avversario quindi duro e difficile, da rispettare ma non da temere. 

Vediamo noi come potremmo affrontarlo: facendo il Napoli. Non abbiamo bisogno di costruire alchimie fantasiose, variazioni tattiche particolari, scendere a compromessi di formazione. No, a noi basta fare il Napoli. Spalletti ed i suoi ragazzi ci hanno dimostrato di saper essere fortissimi, superiori agli avversari, di renderci orgogliosi di essere al loro fianco. Domenica sera a Fuorigrotta, quello che una volta era il Derby del sole, sarà una partita dura, con una acredine tra le tifoserie organizzate che non ammette giustificazioni per la violenza, ma che rende ancor più motivati i giallorossi. Tante volte siamo stati, negli ultimi anni, sul punto di vincere, alle soglie del traguardo tricolore, e tante volte siamo restati attoniti, tristi, con un pugno di mosche (adesso per qualcuna di queste occasioni perdute stanno arrivando le spiegazioni), ma stavolta davvero non dobbiamo lasciarci sfuggire questa occasione, e non lo faremo. Mi viene in mente un ricordo: Era il febbraio del 1990 e si giocava a Fuorigrotta. La Roma di Voeller e Giannini, guidati dal grande Gigi Radice, sbloccò dopo pochi minuti con un missile terra aria di quello che due anni dopo sarebbe diventato anche il “nostro” Sebino Nela. Il primo tempo finì così, e sugli spalti si temeva che anche questa volta il sogno stava allontanandosi, ma nella ripresa invece, il Napoli ricordò di essere il Napoli, e ne fece tre, con due rigori di Diego ed una perla rara di Antonio Careca, che bruciò il portiere Cervone con una delle sue bombe, stavolta quasi dalla riga di fondo campo. Anche in quella Roma giocava un Pellegrini che, ubriacato dai due maghi in maglia azzurra, finì per essere espulso per doppia ammonizione. Sarebbe bellissimo ravvivare questo ricordo, regalare ai ragazzi di oggi, a quelli che non hanno visto Maradona ma ne sono innamorati grazie ai nostri ricordi, quella stessa irrefrenabile gioia, quella di vedere una città tutta azzurra. Forza ragazzi, credeteci e continuate ad essere il nostro amore, il nostro orgoglio. Stiamo tutti uniti, come un’unica cosa, senza far entrare nessuno: critiche, tentativi di destabilizzare, commenti di chi ha solo interesse a fermare la nostra corsa. La nostra corsa ha una sola meta, ed è impressa nel cuore di ogni tifoso, e stavolta non ci fermeranno. Con il cuore più azzurro che c’è…Forza Napoli Sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli

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