Calcio in lutto, è morto Gianluca Vialli

Nella foto: Gianluca Vialli (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Il mondo del calcio è in lutto. A Londra si è spento Gianluca Vialli, aveva solo 58 anni. A portarlo via, un tumore al pancreas con il quale combatteva dal 2019. Vialli è stato tra i più grandi calciatori nella storia del calcio italiano: ha giocato con Cremonese, Sampdoria, Juventus, Chelsea, oltre ad essere stato un pilastro della nostra nazionale. Gianluca Vialli era nato a Cremona il 9 luglio 1964, Vialli ha mosso i primi passi nel calcio nell’Oratorio Cristo Re e poi nel Pizzighettone, prima di entrare a far parte della squadra della città. In maglia grigiorossa ha percorso la trafila dalla Serie C1 alla promozione in Serie A, un obiettivo che il club attendeva da ben 54 anni. In questo ciclo, il tecnico Emiliano Mondonico lo utilizza come ala tornante, ma ben presto il suo fiuto per il gol lo trasforma in centravanti puro.

Nell’estate del 1984 si trasferisce alla Sampdoria e, per ironia della sorte, esordisce in Serie A proprio contro la “sua” Cremonese. Negli otto in blucerchiato, diventa una sorta di “fratello di sangue” di Roberto Mancini, in una squadra che assomiglia più a una famiglia, anche grazie alla sapiente gestione del tecnico Vujiadin Boskov e del presidente Paolo Mantovani. Oltre a quattro Coppe Italia e a una Supercoppa italiana, la Samp nel 1991 vince il primo e unico scudetto della sua storia, con un’impresa veramente storica. L’anno seguente debutta in Champions League e arriva fino alla finale di Wembley, dove però viene sconfitta dal Barcellona, grazie a una bomba su punizione di Ronald Koeman.

Chiusa la parentesi doriana nel 1992, dopo aver collezionato 141 gol in 328 partite, Vialli continuò a vincere con la Juventus, che lo acquistò per circa 40 miliardi di lire. Si prese subito (1993) una parziale rivincita in Europa alzando la Coppa Uefa. Poi, nel 1995, conquistò tre trofei (scudetto, Coppa Italia e Supercoppa), preludio del trionfo in Champions League nel 1996 nella storica finale vinta a Roma a rigori contro l’Ajax. Quella stessa estate, dopo essersi svincolato, lasciò la Juventus (53 gol in 145 partite) per tentare la fortuna all’estero, nel Chelsea dove vinse altri 4 titoli: la Coppa d’Inghilterra nel 1997 e, nel 1998, pochi mesi dopo essere stato nominato “player-manager”, prima la Coppa di Lega quindi la seconda Coppa delle Coppe (1998) infine la Supercoppa europea ai danni del Real Madrid. Ritiratosi all’alba dei 35 anni (con un invidiabile bottino finale di 40 reti in 78 presenze) dopo essersi tolto anche la soddisfazione di trascinare la squadra al terzo posto in Premier (miglior risultato dal 1970), Vialli ha proseguito nel nuovo ruolo di allenatore con gli stessi Blues, portati al successo nel 2000 prima in Coppa d’Inghilterra e poi in Supercoppa (la Charity Shield). Altri due trionfi (5 in 3 anni complessivamente) che lo resero, allora, il tecnico più vincente della storia del club. Dopo una brve parentesi al Watford, decise di lasciare ogni attività nel 2017, per iniziare la battaglia contro il cancro al pancreas. Accettò l”offerta del suo amico Roberto Mancini di sedersi accanto a lui sulla panchina della Nazionale con il duplice ruolo di capo delegazione. Indelebile rimarrà l’immagine dell’abbraccio e le lacrime tra i due dopo la conquista del campionato d’Europa nel 2021 a Wembley, quasi una rivincita dopo la finale di Coppa Camoioni persa con la Sampdoria contro il Barcellona.

Oggi la notizia della sua morte annunciata dalla stessa famiglia. “Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”. La malattia era tornata a farsi viva a fine anno tanto da indurre Vialli a lasciare i suoi incarichi federali e sottoporsi a un nuovo ciclo di cure. Con Vialli se ne va uno dei calciatori più iconici e vincenti del panorama italiano. I funerali si dovrebbero tenere nei prossimi giorni a Londra in forma privata.

Un minuto di raccoglimento sarà osservato su tutti i campi prima delle partite del prossimo week end. Commosso il presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Vialli lascia un vuoto incolmabile. Ho sperato fino all’ultimo che potesse compiere un altro miracolo, mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e per gli azzurri non verrà mai dimenticato”.

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