Un anno di calcio: Real sul tetto d’Europa

Nella foto: Il Real Madrid campione d'Europa (Photo by Alex Caparros - UEFA/UEFA via Getty Images )

Quattordici volte sul tetto d’Europa, mica roba facile. Per moltoi, non certo per la casa Blanca che a Parigi lo scorso maggio, ha conquistato l’ennesima coppa dalla Grandi orecchie, battendo all’ultimo atto il Liverpool. Niente rivincità di Kiev perché la rivince ancora una volta Madrid, con Carlo Ancelotti che conquista il quarto trofeo da allenatore, il sesto considerate le due coppe alzate al cielo da giocatore con il Milan.  

Eppure era stata disegnata come la stagione di Psg o Manchester City. Rimandati ad altra data i sogni di gloria. Vince anche il Real, in una finale ricca di storia e coppa dei campioni (ben diciannove tra i due club). Una stagione d’oro per il Madrid, che prima mette le mani sulla Liga Spagnola per poi andare a dipingere l’ennesima Champions nella storia madridista. Messi in fila Psg, Chelsea e Manchester City al termine di scontri di pura bellezza attacca coronarie. Una favola iniziata il 9 marzo, la vittoria del Bernabeu per 3-1 sul Psg, dopo l’1-0 di Parigi. Sfida che si mette male quando Mbappè firma in contropiede il vantaggio ospite. Al Real servono due gol per andare ai supplementari, tre per passare il turno. Il Bernabeu diventa una bolgia, Donnarumma si fa scippare il pallone da Benzema che firma l’1-1. Il francese di Madrid sfiora il 2-1 che trova a stretto giro dopo un filtrante al bacio dell’illuminato Modric. Partita adesso in perfetta partità cpn quella di andata. Ma il Real è tanto e il futuro Pallone d’Oro con un colpo d’esterno di rara bellezza fulmina ancora Donnarumma e fa 3-1, si porta a casa il pallone e regala i quarti al Real.

Altri brividi contro il Chelsea. Il Madrid vince facile a Stamford Bridge imponendosi per 3-1 grazie alla tripletta del solito Benzema. Tutto fatto? Neanche per idea perché i londinesi al ritorno vanno ad un passo dall’impresa. Mount, Rudiger e Werner la ribaltano in maniera incredibile, Rodrygo tiene a galla il Madrid firmando a dieci dalla fine il gol che manda il match all’over time. A decidere la sfida, ancora Karim Benezema, colpo di testa vincente nel primo supplementare.  Finisce 3-2 per i londinesi la gara di ritorno, ma il conto totale dice 5-4 Real. Madrid in semifinale.

Ed anche qui, una doppia sfida da brividi. E’ il 4 maggio quando al Bernabeu si gioca la gara di ritorno tra Real Madrid e Manchester City. Dominata a Ethiad dal City vittorioso per 4-3 in una gara dove il Madrid, in grave difficoltà, rimane comunque aggrappato alla possibilità di ribaltarla al ritorno. Dove però servono due gol per accedere alla finale. A Madrid partita in grade equilibrio per un’ora di gioco, capace di accendersi e regalare emozioni fortissime nella parte discendente. Il City mette la freccia con Mahrez al minuto 73, e sul tabellone il vantaggio è di due gol. Troppi, si dirà, non per il pubblico del Bernabeu che non ci sta ad uscire e comincia a soffiare forte alle spalle della squadra di Carlo Ancelotti. Al novantesimo Rodrygo, pescato da Benzema, fa 1-1. Lo stesso Rodrygo ci mette la testa sul cebtro di Carvajal ed è il gol dell’incredibile 2-1 del Madrid che pareggia il conto con la gara di andata. Sfida che si chiude ai supplementari con il gol del solito Benzema al quinto minuto per il definitivo 3-1 che spalanda al Real le porte di una incredibile finale. Quella del 28 maggio a Parigi contro il Liverpool che pregusta la rivincita dopo la sconfitta nella finale di Kiev del 2018. Ma non c’è rivincita perché a Parigi decide un gol di Vinius su calcio di rigore dopo quattordici minuti. Ed il Rral è campione d’Europa per la quattordicesima volta nella sua storia. Già, perché la Champions, è casa Real. Madrid, ovviamente.