Mancini esalta l’Italia: “Benissimo per 70′, ma non si può soffrire così nel finale”

Nella foto: il ct Roberto Mncini (foto Matteo Gribaudi/Image Sport)

Massimo Ciccognani

BUDAPEST L’Italia c’é, quella del Mancio che alla Puskas Arena continua a far veder cose buone, batte l’Ungheria, ex capolista, e si guadagna l’accesso alla fase finale a quattro di Nations League del prossimo giugno. E naturalmente, ilprimo ad essere soddisfatto, è proprio Roberto Mancini. “Sono molto soddisfatto, era una gara difficile. Tutto perfetto fino agli ultimi 20 minuti, nella fase finale dobbiamo migliorare. Abbiamo fatto troppo bene per stare sullo 0-2, poi soffrire gli ultimi 20 minuti non ha senso. Dovevamo continuare e provare a fare il terzo gol”. 

L’unica cosa che non gli è piaciuta, è stato il calo finale, ma ci ha pensato super Donnarumma. “Gigio è stato bravo, la tranquillità di ora al PSG gli sta giovando. Sono felice perché volevo riuscire a fare due vittorie per qualificarci e credo si siano fatte davvero due ottime partite. Possibile che la stanchezza nella parte finale abbia inciso”. 

Vincere un girone tosto come quello con Germania, Inghilterra e l’Ungheria, non era scritto da nessuna parte. E questo non fa che aumentare i rimpianti. “Purtroppo sì, ce l’ho e posso solo soffrire in silenzio. Ormai…”.

Meraviglioso il pubblico di Budapest che ha accompagnato con ovazioni l’inno italiano. “Il pubblico è stato straordinario, ha incitato l’Ungheria dall’inizio alla fine e voglio ringraziarli per gli applausi. L’Ungheria ha fatto benissimo in questa Nations League e all’Europeo, Marco Rossi sta facendo un grande lavoro. Non si batte a caso Inghilterra e Germania”. 

Si ricomincia a novembre, magari con altri esperimenti. “Ci sono giocatori che oggi erano in panchina e magari giocheranno. Ma il gruppo è questo, magari aggiungeremo qualcuno. Alla nuova Italia stiamo lavorando da un po’. Adesso la qualificazione alle final four non sembra nulla, ma magari a giugno sembrerà più bella”.

Una Nazionale più frizzante, la sorpresa Dimarco, il ritrovato Jorginho, la possibiità di lavorare su due sistemi di calcio diversi e magari abituarsi più ad un calcio più sporco, come i alcuni momenti della partita di stasera. “Jorginho ha fatto due ottime partite e per noi è molto importante, ci dà equilibrio e geometrie. Dimarco è stato bravissimo, ha attacco, difeso e ha un piede davvero pulito. Non ho un sistema di riferimento. Si può giocare con qualsiasi sistema, basta allenarsi. In tanti sono abituati a questo modulo, cambia la difesa e qualcosa in attacco visto che i due giocano molto più vicini. Oggi molto bene i quinti che hanno spinto, è una buona possibilità avere due sistemi. Quando si vince mi piace sempre. Nel primo tempo abbiamo disputato una grande partita, col palleggio e con la profondità. Ricordando che in avanti abbiamo due ragazzini, due bambini. Se tra due anni i due ragazzi mantengono le loro qualità e le migliorano diventano devastanti… Ci sono certe partite in cui bisogna anche lottare: oggi c’erano 70mila spettatori, a loro bastava il pareggio e non era semplice”.

E allora, brava Italia. Si può ripartire con una base nuova anche se l’amarezza, a novembre, sarà ancora maggiore.

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