Dimenticare il Ludogorest e ripartire, l’obiettivo della Roma che domani sera alle 21 ospita all’Olimpico l’Helsinki. Che per Mourinho è formazione da non sottovalutare. “Mi ha attratto l’allenatore. Quando una squadra gioca con organizzazione è perché il tecnico è bravo. Mi piace la squadra, ovviamente ho fatto i compiti e l’analisi. E’ una buona squadra molto ben organizzata. Il risultato contro il Betis è falso, poteva essere completamente diverso. Per me è la conferma di una grande evoluzione della qualità del calcio nel nord Europa. Il livello è migliorato tanto. Dicono che domani sarà facile, ma non per me”.
Tornerà Zaniolo molto probabilmente, e la domanda è se la Roma è quella con i Fab Four. Mourinho non ha dubbi. “Il Tottenham è la squadra più forte che abbiamo affrontato in questa stagione. Abbiamo giocato contro una squadra poderosissima senza avere problemi difensivi. Per voi tante volte il focus è sulla responsabilità di chi fa fare gol, ma per noi è diverso. Anche se contro una grande squadra siamo stati in controllo per novanta minuti. E’ una partita a cui faccio riferimento per questo. E’ un atteggiamento che poi non ho rivisto dopo per novanta minuti. Quanto a Zaniolo domani gioca. E’ stato un infortunato che voleva tornare subito, il prima possibile. Ha lavorato per essere a disposizione e voleva rischiare. Non so se avrà novanta minuti, ma sono sicuro che sarà a un livello alto. La testa è la cosa più importante e lui stava giocando molto bene prima del suo infortunio”.
Da valutare la posizione di Pellegrini che giocando a centrocampo rischia di perdere qualcosa. José è categorico. “Lo scorso anno ho parlato di tre Pellegrini che tutti e tre sarebbero stati tutti titolari. E’ un grande giocatore in ogni ruolo che ricopre e ha grandi margini di miglioramento. E’ un peccato che ce ne sia solo uno, ne vorrei tre di Lorenzo. Cerchiamo di dargli un ruolo dove comunque si sente a suo agio. Lorenzo è il primo a sapere che da capitano la cosa più importante è essere a disposizione della squadra”.
Altro tema i tre centrali di difesa che praticamente non hanno ricambi. Mourinho anticipa la risposta. “Domani piano B, dei tre ne giocano due e adesso lascio aperto il dubbio. Camara non ha ancora novanta minuti, tra i pali, invece, gioca Rui Patricio, non mi piace la competizione”.
Ultimo tema sull’eventuale rigorista. “Decidiamo sempre prima della partita, abbiamo una prima, una seconda e una terza scelta. Chiaramente, il calciatore deve sentire la fiducia e se sta bene per tirare, in caso dà l’opportunità a un altro compagno. Ogni partita c’è il primo che nell’ultima era Pellegrini, poi domani sarà ancora lui”.