Augusto Riccardi
TORINO Emozioni, gol, accenno di rissa, oltre undici minuti di recupero in Juventus-Salernitana. Finisce 2-2 e tutti scontenti. Una Juventus dai due volti: sciatta, con idee pari allo zero, impalpabile dalla cintola in giù, incapace di arginare una Salernitana schietta, che gioca un primo tempo attento, senza sbavature. E la frittata è fatta. All’intervallo è 2-0 per i campani. Poi la ripresa, con una Juve più determinata che trova l’1-2 in avvio, per completare la rimonta in pieno recupero. All’intervallo decidono i gol di Candreva che di testa si bene la statuaria difesa bianconera e in pieno recupero il raddoppio di Piatek che trasforma un calcio di rigore concesso per un mani di Bremer proprio su conclusione da fuori dallo stesso Piatek. Il vantaggio è la fotografia della fragilità juventina: Mazzocchi scappa a sinistra, semina il terrore tra i bianconeri, il centro al bacio per Candreva che deve solo spingerla dentro. La Juve ha un guizzo d’orgoglio, Vlahovic trova il gol ma era in posizione irregolare. Piatek per non poco sfiora il bersaglio grosso che trova nei minuti di recupero, con il colpevole Bremer che di mano consegna ai granata il rigore del 2-0. La Juve la riapre subito con il colpo di testa di Bremer, Fazio fa auto-palo e per poco non regala il pari ai trasformati bianconeri. Ci provano Vlahovic, Paredes, Milik, ma è Perin a salvare su Dia. Poteva essere il 3-1. La Juve ci prova fino alla fine, ma la Salernitana rimane compatta per cadere solo nell’extra time quando viene un contatto in area ai danni di Alex Sandro. Calcio di rigore: Bonucci si fa intuire la traiettoria da Sepe poi il capitano sfrutta il rimpallo, la mette dentro ed è 2-2. Ma al quarto di recupero Milik di testa infila Sepe, ma dopo minuti concitati, con accenno di rissa (rossi per Milik, Fazio, Cuadrado e Allegri), annulla per offside di Bonucci. Finisce 2-2.