Nations League. L’Italia sperimentale umiliata dalla Germania

Nella foto: l'esultanza gol Joshua Kimmich (foto Imago/ImageSport)

Massimo Ciccognani

MONCHENGLADBACH Che fosse difficile lo si sapeva, ma una sconfitta così pesante, nessuno se l’aspettava. E’ una notte amarissima per il calcio azzurro che dopo tre partite di ottimo livello contro Germania, Ungheria e Inghilterra, cade pesantemente a Monchengladbach contro la Germania. Al Borussia Park finisce 5-2. Sconfitta netta, senza attenuanti per una Nazionale sperimentale che però stavolta subisce troppo senza mai riuscire a mettere in atto il disegno tattico predisposto da Mancini. Mai una sconfitta così pesante contro i tedeschi. 

Altri nove cambi per Mancini 

Italia anche stavolta stravolta negli uomini rispetto a quella scesa in campo a Wolverhampton contro l’Inghilterra. In campo i soli Donnarumma e Frattesi. Azzurri con Calabria e Spinazzola esterni di difesa, centrali Mancini e Bastoni davanti a Donnarumma. Poi Frattesi, Cristante e Barella in mezzo,  Politano, Raspadori e Gnonto a comporre il tridente offensivo. Germania in campo con il 4-2-3-1: davanti a Neuer, Klostermann, Sule, Rudiger e Raum. Kimmich e Gundogan cerniera davanti alla difesa, quindi Hofmann, Muller e Sanè alle spalle di Werner. Al Borussia Park presenti 44mila spettatori con nutrita rappresentanza italiana. Direzione di gara affidata al romeno Kovacs. 

Primo tempo sofferto, Germania sul 2-0

L’Italia soffre tantissimo l’asfissiante pressing tedesco. Parte bene, ha la sua bella occasione, poi la Germania trova il gol e gli azzurri si spengono come una candela consumata. Due a zero all’intervallo per la formazione di Flick che domina la scena, col suo pressing che toglie respiro agli azzurri, con Donnarumma alla fine il migliore in campo, tre salvataggi che la dicono lunga su quello che è stato il primo tempo. Troppo facile però per la Germania, che ha affondato spesso e volentieri la lama. Palleggio sempre in velocità, Sanè straordinario ad andare ad arpionare palloni su palloni, la qualità di Hofmann. Inizio veloce, con rapidi capovolgimenti di fronte. Mancini toglie il pallone dai piedi a Werner, poi Raspadori non rischia di un nulla ad anticipare Neuer. I problemi per l’Italia arrivano dalla fascia mancina, dove Raum sfonda con facilità. Ci prova Sané, poi Neuer si esalta su Raspadori. Ma la difesa azzurra balla e prende troppi controgioco. Il vantaggio però arriva al termine di un’azione prolungata dei tedeschi: Raum sfonda a sinistra, la mette in mezzo dopo gli azzurri lasciano colpevolmente solo Kimmich, che si ritrova a battere un rigore in movimento sul quale Donnarumma può nulla. I tedeschi, dopo  il vantaggio, aumentano i giri del motore e l’Italia balla. I tedeschi guadagnano campo, in mezzo la prendono sempre loro. I tedeschi giocano a memoria ad occhi chiusi, mandano in porta Hofmann, e Donnarumma salva la porta azzurra. Poi, ancora Sane e Werner, sempre Donnarumma a metterci una pezza. Mancini capisce che con quella difesa non va, e allora chiama dentro Luiz Felipe, fuori Politano, per mettersi a tre dietro. Ma al terzo di recupero, una ingenuità di Bastoni, ci costa un calcio di rigore che Gundogan trasforma di giustezza: 2-0. I dati del primo tempo sono inclementi: 75% di possesso palla per i tedeschi, Italia impalpabile. 

Tracollo azzurro

Dentro Caprari per Frattesi e Scalvini per Raspadori. Ci prova due volte Cristante, senza fortuna. Quella che invece bacia i tedeschi che al primo colpo calano il tris. Lo firma Muller: cross basso di Raum, la difesa azzurra non spazza via, palla raccolta dal numero 13 tedesco e stavolta Donnarumma può nulla: 3-0. Donnarumma mura Sanè, poi Werner calcia debole la palla del possibile 4-0. Annaspa l’Italia che che più sperimentale di stasera non si poteva. Barella colpisce il palo, ma era in offside. L’Italia prova a reagire, ma in queste condizioni non è affatto facile. Germania padrona del campo, Italia in sofferenza anche se il coraggio non manca. Dentro Dimarco per Spinazzola. I tedeschi non sono sazi e continuano a spingere sospinti dalla loro gente. Italia a stringere i denti, ma non basta perché i tedeschi sono assatanati e a stretto giro calano il pokerissimo con la doppietta di Timo Werner che in un minuto esalta il Borussia Park e ammutolisce gli azzurri. E manca mezz’ora alla fine. Nel finale il guizzo d’orgoglio dell’Italia che trova il gol della bandiera con Gnonto che segna a porta vuota dopo una palla respinta da Neuer su conclusione di Dimarco. L’attaccante dello Zurigo è il più giovane azzurro a segnare nella storia del calcio italiano. Nel finale, triplice invasione di campo di tre tifosi, fermati a stento dalla sicurezza dello stadio. E poi più nulla. In pieno recupero, rende meno amara la serata il colpo di testa di Bastoni per il definitivo 5-2. Sconfitta pesante, fa parte anche questa del processo di crescita. Inutile illudersi, c’è tanto da lavorare tanto. E Mancini lo sa benissimo. Intanto, dopo questa quarta giornata, capovolta la classifica del girone: l’Ungheria passa a Wolverhampton contro l’Inghilterra (4-0) e si prende la testa con 7 punti davanti alla Germania a 6. Italia che scivola al terzo posto con 5 punti. Ultima l’Inghilterra con solo due punti. 

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