Nations League, domani Germania-Italia. Mancini: “Tedeschi con tanto talento”

Nella foto: la grinta del ct Roberto Mancini (FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Massimo Ciccognani

MONCHENGLADBACH Quarta giornata di Nations League con l’Italia di Mancini che chiude domani in Germania al Borussia Park di Monchengladbach contro i tedeschi di Flick. Squadra stanca dopo un poker di partite ravvicinate, con il Ct azzurro costretto ancora a cambiare. “Credo che metterò giocatori freschi. È l’ultima e non è facile”.

Il dato incondutabile è che questa Nazionale nuova ha visto crescere molti giovani. Mancini, dai Club non si aspetta nulla. “Questo non è importante, è fondamentale che anche i più giovani, in questi 25 giorni, si sono allenati con calciatori più esperti. Possono essere migliorati a livello di personalità. Pensavo potessero fare un po’ più di fatica, essere comunque giocatori che hanno fatto poco insieme, erano alle prime volte… La personalità avuta dai più giovani. Credo sia stato positivo, abbiamo fatto un buon lavoro ma c’è da fare tanto. Quando saremo dominanti, come con l’altra squadra, e fluidi in fase realizzativa saremo un passo in avanti. Ci sono tante cose buone però”.

Lavorare insieme per tanti giorni, come accaduto in questa circostanza, può solo portare effetti benefici. “Può essere una cosa importante, è possibile conoscerli più da vicino. Quando giochiamo noi ci sono tutte le altre under. Vedere quei ragazzi tre giorni ci ha dato la possibilità di capire chi poteva essere più pronto. Ne abbiamo lasciati indietro diversi. Qualcuno poteva essere qui con noi, altri lo saranno in futuro. Quando ero ragazzo e giocavo nel Bologna – poi nella Sampdoria – gli stage c’erano sempre. Under16, under17 e under18. Non so quando sono stati tolti. Noi possiamo pescare ovunque, in B ci sono calciatori di A che sono andati in prestito, perché in quel momento non li ritengono pronti. È una opinione. Si può andare in B, nelle Primavere, non è detto. Ci sono stati esempi nella storia: alcuni sono passati direttamente alla prima squadra e molto presto in Nazionale”.

Cambierà molto, e qualche indicazione sulla formazione la regala. “Su Scamacca vediamo la condizione fisica, quando è uscito era distrutto. Vediamo come sta. Scalvini è molto bravo, è un ragazzo – come tutti quanti, sono stati straordinari – e può giocare in due ruoli, è tecnico, ha un bel fisico. Deve fare solo esperienza. Diventerà un grandissimo calciatore. Cercherò di fare debuttare tutti e tre, anche perché ci crediamo molto. Luiz Felipe può diventare importante, anche Caprari spero perché è stato infortunato per 15 giorni. Il livello in Nazionale è altissimo. Credo che i ragazzi abbiano bisogno di avere la possibilità di giocare. La prima volta che mi han fatto giocare era Radice, 1981, in prima squadra. Non era Serie A, era un torneo di Capodanno. Alla prima palla che mi han dato, io ho alzato il piede e la palla è passata, non l’ho toccata. Per un giovane non è semplice, devi avere fiducia, farli giocare pur senza prestazioni ottimali. Se uno ha la qualità, il fisico… Noi speriamo di avere azzeccato, non è detto che ci abbiamo preso”.

Rimane da risolvere il problema del gol. “La mediana dev’essere molto offensiva, quando c’è un giocatore a copertura gli altri devono attaccare. Contro l’Ungheria lo hanno fatto spesso, con l’Inghilterra un po’ meno. Anche se abbiamo avuto la palla con Tonali. Scamacca deve imparare a muoversi, essere collegato con la squadra, visto il fisico deve fare salire. Deve iniziare a decidere, in area di rigore, capendo dove può andare a finire la palla. L’intuizione dell’attaccante. Se sta fermo in area difficilmente arriva. Deve avere l’intuizione. Perdere Insigne? Questo non lo so, dipenderà come starà e cosa accadrà qua. Ha dato tanto a noi, è un grande giocatore, dipende da quello che succede nel campionato americano”.

Germania più talentuosa, ma l’Italia ha già dimostrato come fermarla. “Loro giocano bene, credo che rispetto al passato forse anche meglio. Hanno talmente tanti giocatori di talento, sono come gli inglesi… Tengono il campo, stanno alti, pressano. Tecnicamente hanno un possesso palla ottimo. È una delle migliori squadre”.

Domani si chiude questo primo ciclo, quindici giorni che hanno dato risultati importanti. “Per me sono stati giorni belli, in primo per lavorare. Poi ho visto dei ragazzi che possono avere un grande futuro. La squadra ha fatto cose ottime. Dopo l’Argentina mi è dispiaciuto, ma era la prima volta dopo la Francia – di quattro anni fa – dove noi non abbiamo giocato bene e perso giustamente. Loro sono stati migliori e hanno vinto. Due partite in quattro anni ci possono anche stare”.

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