Salvatore Savino*
Ci risiamo.
Il popolo del tifo napoletano è ricaduto per l’ennesima volta nella trappola di ogni inizio estate.
Mentre il cielo si colora sempre più di azzurro, le nuvole tendono a diradarsi, le giornate lunghe si chiudono in strepitosi tramonti sul mare, i ragazzi felici non vanno più a scuola ma inondano le strade della loro freschezza, il tifoso napoletano si lascia coinvolgere in un meccanismo infernale, che dovrebbe ormai conoscere a menadito, ma invece, con perfido masochismo, ci si abbandona quasi con voluttà…
Questa città, da sempre votata ad una quasi congenita sottomissione morale all’invasore, a chi sa manipolarla, orientarne le scelte e le decisioni , non viene meno nell’ambito calcistico.
Si è appena chiusa una stagione, senza infamia e senza lode (mi riferisco solo all’esito finale e non al percorso, che aveva invece generato entusiasmi e sogni), che ha comunque portato a casa una qualificazione alla Champions League, certamente utile, sia ai tifosi, per aver modo di competere con avversari di altissimo profilo e spessore tecnico, sia alla Società per rimpinguare le casse, rese anemiche da due anni di mancati introiti europei.
Bisogna guardare al futuro, al prossimo anno, e qui casca l’asino, come reciterebbe il grande Principe Totò.
Il tifoso napoletano spesso non riesce ad essere un sé, deve essere oggetto di manipolazione, si deve lasciar convincere da una teoria e farsene promotore, gli si deve dare una chiave di lettura e con quella svolgerà il suo parlare, dipanera’ la matassa delle sue idee.
La prima discriminante, nella valutazione che il tifoso napoletano fa di sé stesso e dei suoi…colleghi è:
” Stai con De Laurentiis o stai contro De Laurentiis?”
E si torna a Guelfi e Ghibellini, a Orazi e Curiazi, a Spartani ed Ateniesi…
La divisione , apparentemente di pura speculazione intellettuale, a Napoli è diventata di fondamentale rilevanza nell’acquisizione di una propria credibilità espressiva. Sembra quasi che se non si è apertamente in dissidio con il Presidente non si è in grado di esprimere un concetto finito, una propria visione delle cose. In pratica, ormai il tifoso non deve più preoccuparsi dei calciatori che verranno, che resteranno, del progetto tecnico, dei risultati a cui si ambisce…no. Oggi il
” vero ” tifoso del Napoli è quello che si schiera pro o contro (preferibilmente contro, sei più ben visto )il Presidente.
Vorrei uscire da questa empasse e provare ad esprimere un pensiero. Poiché non credo possa esistere…la misura di quanto uno sia tifoso, non entri in questa disputa…puerile. Posso, a mio nome, dichiararmi tifoso ed innamorato del Napoli da sempre, senza valutazioni di classifica con nessun altro.
Cerchiamo di prendere atto almeno dei dati concreti, scevri da sovrastrutture soggettive.
Il Napoli della gestione De Laurentiis , negli anni di serie A, ha sempre o quasi veleggiato nelle zone alte, altissime della classifica, ha vinto qualche Coppa, tra Italia e Supercoppa, ha sfidato e talvolta vinto contro compagini di ben altra caratura ( a titolo di esempio sento le vittorie con Manchester City , Chelsea, Liverpool, le ultime due poi vincitrici del trofeo). Abbiamo avuto modo di ammirare campioni del calibro di Higuain, Cavani, Lavezzi, Hamsik, Mertens ( tranne che per il primo, a cui comunque Napoli ha ridato nuovo lustro ed una seconda gioventù, gli altri sono stati…scoperti, valorizzati e resi campioni internazionali dal calcio Napoli ).
Cosa è mancato allora? La vittoria di uno scudetto. Ci siamo amdati vicino in più di una occasione, e ce lo siamo lasciato sfuggire ogni volta…e spesso, ” pe n’acino ‘e pepe s’è perduta ‘a menestra ” , cioè non si è provato, magari con un sacrificio ulteriore, a vincere.
Ma questo non giustifica in alcun modo la continua e talvolta becera contestazione alla società. Chiariamo bene un concetto: qua tutti o credo tutti siamo tifosi del Napoli e vorremmo vincere, e di certo nessuno vuole il.male del Napoli, e secondo me cavalcare ad oltranza la contestazione preconcetta senza proporre soluzioni alternative non fa il bene del Napoli.
Ad oggi esigenze di bilancio necessarie e stringenti obbligano il Napoli a ridurre gli ingaggi , ed in fase di rinnovi logico che questo provochi problemi. Viglio avere affetto e riconoscenza per tutti i calciatori di questo mondo, ma solo di Diego e pochissimi altri rammento rinunce per la maglia…ultimamente ho visto calciatori che, da professionisti, hanno scelto per soldi di amdare altrove, ed è giusto, corretto e rispettabile, ma è altrettanto giusto che una società faccia delle proposte in linea con le possibilità economiche che la sorreggono. Se qualcuno per rimanere a Napoli chiede cifre…imbarazzanti, lo fa sapendo che non verranno accolte e che magari il tifoso se la prenderà con la società, dimenticando chi vuole più soldi in realtà.
A mio parere tutto quel che si dice in riferimento al calciomercato poggia su basi friabili come la sabbia, tutti vogliono far uscire le voci che fanno comodo, si gioca, come in ogni mercato che si rispetti, tra domanda e offerta, tra chi propone e chi vuol fare l’affare.
Negli anni il Napoli ha ceduto Koulibaly almeno cinque volte, e poi fortunatamente, in campo il mio 26…l’ho sempre ritrovato. Potrebbe accadere adesso, e me ne farò una ragione. Da quando ho visto andar via il più grandi e di ogni tempo, mi capirete, nessun addio di calciatore mi crea…dispiacere inconsolabile.
Amici tifosi come me, ora per noi è il tempo del riposo, dell’attesa di una nuova avventura. Lasciamo fare, a chi ne ha il compito, il suo lavoro. Attendiamo il primo settembre per valutare il calciomercato, per capire chi resta e chi va via, chi arriva.
Abbiamo un tecnico validissimo che cercherà di raggiungere gli obiettivi. Ecco, quest’anno da tifoso vorrei che la società si esprimesse dicendo che vuole puntare a vincere. Il Presidente in realtà lo ha già detto in conferenza stampa, e qualcuno ha sibillinamente fatto notare lo sguardo di Spalletti a questa affermazione. Io dico una cosa: se il tecnico dovesse ritenere che la società non gli abbia costruito una squadra all’altezza di competere per vincere il titolo, al primo settembre puo’ serenamente lasciare l’incarico, o , in conferenza, spiegare ai tifosi che , poiché la società non gli ha allestito una formazione competitiva, farà il meglio che può ma non potrà tentare di vincere…
Ad oggi, tutte le notizie che girano per il mondo del calciomercato sono teorie, voci di corridoio, indiscrezioni, chiacchiere dell’amico dell’amico. Per ora , due nazionali, un Georgiano di grandi prospettive, Kvaratskhelia, ed un uruguagio, Olivera, a cui vanno i nostri auguri per l’infortunio occorso con la sua nazionale, sono già…in maglia azzurra. Altri sono certo che arriveranno, così come qualcuno andra’ via, è speriamo che, nel bilancio finale, saremo migliorati.
Non vi lasciate convincere che se si abbassano gli ingaggi o vanno via giocatori…storici, si ne destinati a non vincere. L’ esempio lampante e più vicino è il Milan: via Donnarumma a zero, via Chalanoglu, ingaggi ridotti e difesa con giovani promesse. Hanno vinto lo scudetto…
In Ucraina, la guerra continua e sta accadendo quanto di più triste potrebbe: ci si sta dimenticando dei morti, delle bombe, delle lacrime dei bambini.
Basta guerra, basta !
Forza Napoli Sempre
*Scrittore, tifoso del Napoli