Napoli, col Sassuolo per chiudere il discorso Champions

Nella foto: l'esultanza di Victor Osimhen (foto Daniele Buffa/Image Sport)

Francesco Raiola

Non si sono ancora calmate le acque in casa Napoli dopo la sconfitta di Empoli che ha chiuso definitivamente il discorso scudetto, con i rimpianti che sono ancora di più aumentati dopo la sconfitta infrasettimanale dell’Inter a Bologna, che ha praticamente consegnato il tricolore al Milan di Pioli. E’ intervenuto in questi giorni Aurelio De Laurentiis che ha fatto sentire la sua voce sia all’interno degli spogliatoi e a Spalletti, cercando di capire quali possano essere stati i motivi di una frenata inspiegabile, di fronte ad un girone di andata che aveva fatto illudere in tanti, cercando di convogliare le energie residue sui punti che mancano alla matematica qualificazione in Champions, fallita negli ultimi due anni.

Il presidente ha fatto dichiarazioni importanti anche con diverse testate giornalistiche, confermando Spalletti sulla panchina del Napoli, confermando anche il primo acquisto del mercato estivo, il georgiano Khvicha Kvaratskhelia, 21enne trequartista esterno ex Rubin Kazan, tornato in patria alla Dinamo Batumi dopo lo scoppio della guerra russo-ucraina. Il talento dell’est è stata la prima scelta nel sostituire Lorenzo Insigne, che partirà alla volta di Toronto. Importante anche la visita personale che ha fatto il Presidente direttamente a casa Mertens, dove ha conosciuto il piccolo Ciro Romeo, e a presentare l’offerta di rinnovo per il giocatore belga di almeno un altro anno con opzione anche da dirigente, fermo restando ovviamente una riduzione dell’ingaggio, non più sostenibile. Le parti si sono ripromesse un nuovo incontro a fine campionato, ma la sensazione che si arrivi ad un accordo è molto concreta.

In conferenza stampa Spalletti conferma l’importante intervento di De Laurentiis: “Si racconta di lui come un caterpillar, ma ha dimostrato sensibilità riunendo tutte le componenti per rinforzare quel corpo unico che ci ha dato tante soddisfazioni quest’anno. La sua presenza dà sempre degli stimoli ai calciatori, ha avuto la sensibilità di parlare con tutti ai tavoli con i ragazzi, s’è reso conto del momento attuale e si riparte da questo gruppo compatto, forte, unito che vuole raggiungere l’obiettivo di inizio stagione. Sul futuro non abbiamo parlato, siamo tutti proiettati e determinati per far bene in queste ultime gare dopo quanto accaduto nell’ultima”. Spalletti non guarda oltre la partita di domani: “Il mio futuro è l’allenamento di oggi, la cena, la partita di domani, poi se mi parla del futuro della mia professione allora ho un altro anno qui e poi un’opzione e voglio restare qui, ho firmato per due anni e mi sento benissimo qui ed in questa città, non vedo che problema ci sia. Io parlo di futuro da allenatore, chi fa questo mestiere ha il riferimento nell’immediato con la partita”. Inutile negare però la delusione di quello che non è potuto essere: “Non sono contento dell’ultima partita, di quanto avvenuto, come non lo è nessuno in società e nella squadra. Però poi da zoom in dell’analisi, bisogna fare zoom out in un campionato di calcio. Eravamo stati bravi a crearci una chance importante, non siamo stati altrettanto bravi a sfruttarla, è un dispiacere, ma se si fa zoom out e si guarda la completezza, un grafico allargato alla stagione, io ci sto benissimo nel risultato perché siamo in lotta per la Champions, quello che volevamo all’inizio”. Sulla coppia Mertens-Osimhen, Spalletti non sembra confermare la scelta di Empoli: “Hanno fatto buone giocate, sono giocatori problematici per gli avversari, sono anche io un tifoso di Mertens, ma sono anche allenatore e devo pensare ad un equilibrio di squadra e alcune volte non siamo stati bravi ad essere corti ed equilibrati. Mertens ha altre caratteristiche di un centrocampista e bisogna essere bravi a tenere palla, a non prendere ripartenze. Domani possono rigiocare benissimo, possono farlo sempre, ma domani sarà difficile, loro giocano bene a calcio e il risultato dipende da chi terrà palla. Se la tengono loro, diventa difficilissima, altrimenti il contrario”

Domani intanto il Napoli prova a chiudere il cerchio della qualificazione Champions in un Diego Maradona che si preannuncia freddino e poco affollato: poche migliaia i biglietti venduti con aria di contestazione verso squadra e società. I tifosi si sono sentiti traditi dopo le brutte prestazioni in serie contro Fiorentina, Roma ed Empoli soprattutto in un campionato che era ampiamente alla portata del Napoli. Recupera Koulibaly Spalletti che torna dopo la squalifica, ancora in dubbio Di Lorenzo che freme dalla voglia di tornare in campo, mentre ancora out Lobotka ed Elmas. Torna titolare Ospina dopo la terribile prestazione di Meret, con Rrhamani e Koulibaly centrali, in difesa Zanoli e Mario Rui. In mediana probabile che Spalletti scelga ancora la coppia Fabiàn Ruiz e Anguissa, con la conferma di Mertens alle spalle di Osimhen con Insigne e Lozano sugli esterni. Nel caso in cui dovesse preferire il ritorno al 4-3-3, ecco la scelta di Demme al posto di Mertens.

Dionisi che spera di riscattare la sconfitta casalinga di lunedì sera con la Juventus perde ,oltre a Kyriakopoulos squalificato, anche Traorè che non sarà al Maradona contro il Napoli che sembra molto interessato all’ivoriano. Solito modulo per i neroverdi con Consigli fra i pali, Muldur e Rogerio sulle fasce, Ferrari e l’ex Chiriches in difesa, in mediana regia affidata a Maxime Lopez con Frattesi, con Djuricic che torna titolare sulla trequarti insieme a Berardi e Raspadori che agiranno dietro Scamacca.

Fischio di inizio alle ore 15. Arbitra per la prima il Napoli il sig. Rapuano di Rimini, di origini beneventane.

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