Augusto Riccardi
TORINO Scottata dal passo falso interno con l’Inter, la Juve è pronta a riprendere il cammino destinazione quarto posto utile per l’ingresso nella prossima Champions. Allegri bada al sodo e poco gli importano i complimenti dopo la partita con i nerazzurri. “I complimenti mi danno fastidio, altrimenti diventiamo la squadra che si accontenta dei complimenti e trova alibi. Qui non ci devono essere nè alibi nè complimenti ma vittorie. Battendo l’Inter si poteva avere una piccola speranzella ma poi bisogna vincere tutte le partite ed era difficile. Rimpianti non bisogna averne, bisogna essere realisti: siamo quarti e ci meritiamo di essere quarti. Abbiamo avuto un’occasione importante con l’Inter, non l’abbiamo sfruttata facendo una buona partita e questa è la realtà dei fatti, il resto è aria fritta. Ogni squadra arriva nella posizione che merita, da qui a fine stagione la squadra può solo migliorare, anche in vista dell’anno prossimo, ma senza farci sfuggire l’obiettivo che è quello di giocare la prossima Champions. E tutti i giocatori dovranno essere nella condizione di poter dare il loro contributo per far sì che la Juve a fine anno sia fra le prime quattro e magari giocare una finale di Coppa Italia”.
Domani l’impegnativa trasferta in Sardegna contro il Cagliari. “Ci attende una partita molto complessa, il Cagliari viene da una brutta sconfitta a Udine e giocare a Cagliari è sempre difficile, loro sono una squadra fisica e tecnicamente mi aspetto che verrà fuori una brutta partita. Dobbiamo esserne consci, sarà una partita molto diversa rispetto a quella con l’Inter e per noi contano molto i tre punti. Abbiamo la Roma a -5, ci sono ancora tante partite, non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo che è entrare fra le prime 4. Stiamo bene fisicamente e ci sono tutte le condizioni migliori per fare risultato ma dipende dall’aspetto mentale con cui affrontiamo la partita. Non possiamo ridurci a rischiare che la Roma si avvicini. Deve essere la partita giusta per tutti, non possiamo scherzare. Mancano sette gare e dobbiamo essere più precisi nella fase offensiva. Ci mancano dei gol che sono quelli che fanno la differenza fra la nostra posizione in classifica e quelle davanti. Siamo mancati nelle tre migliori partite che abbiamo giocato quest’anno, in casa con l’Atalanta, col Villarreal e con l’Inter, dove abbiamo subito poco ma non abbiamo sfruttato al meglio le occasioni che la squadra ha creato e abbiamo perso. Posso capire una partita, due, ma tre inizia a essere un numero importante”.