
La Roma, dopo la vittoria nel derby, riprende il cammino e la corsa verso il quarto posto. Giallorossi di scena domani a Marassi contro la Sampdoria. Oltre Spinazzola, Mourinho dovrà fare a menondi Veretout. Out anche Zaniolo. “Le notizie su Spinazzola sono positive – apre lo Special One in Conferenza – però sembra che voi state cercando di avere una partita o un momento dove noi possiamo dire che lui torna e questo è impossibile. Sono troppi mesi che non si allena con la squadra, comincerà ora in modo progressivo. Siamo tutti contenti, ma stiamo tranquilli. Non possiamo e non vogliamo dire che torna domani, la prossima settimana o a fine stagione. La cosa più importante è che lui sta bene. Zaniolo invece è arrivato infortunato dalla Nazionale. Giovedì aveva un problema ai flessori e con noi non si è allenato, non è disponibile. Tutti gli altri stanno bene. Veretout non si è allenato con la squadra neanche oggi”.
Quanto a Zaniolo… “Avevo già scritto che Zaniolo sarebbe stata la seconda domanda (si alza e fa vedere il bigliettino, ndr). Io posso parlare solo di noi. Quello che succede in Nazionale per principio non lo commento. Mi dispiace tanto che l’Italia non sia al Mondiale, come persona che ama questo paese sono dispiaciuto di vedere un campionato del mondo senza di voi. Tornando a Zaniolo posso dire che ci sono tanti giocatori che vanno in panchina con il proprio club ogni tanto ed è normale. Non vedo questo tipo di domande con altri allenatori o altri club. Zaniolo è andato in panchina con la Lazio perché abbiamo adottato una strategia diversa per vincere una gara. Non c’è storia. Dopo va in Nazionale e quello che è successo non lo commento. E’ arrivato qui il giovedì mattina con il problema ai flessori. Non si è allenato ieri, venerdì e oggi e dunque non c’è storia. Non vedo chiedere ad Allegri perché non gioca Bernardeschi o Peppino. Di qua sembra che ci siano delle ossessioni per la situazione di Zaniolo. Se vuoi chiamare qualcosa in più chiama Nicolò o il suo entourage”.
Calcio italiano in difficoltà. “Ho la mia opinione basata sulla mia esperienza in Italia e lavorando in altri paesi, ma non la voglio condividere perché non sarebbe etica. Se qualche persona con qualche potere istituzionale mi chiede un’opinione privata, lo farò con piacere. Io sto bene in Italia, non voglio alimentare un giudizio pubblico e non intendo farlo”.
Il derby per ripartire evitando altri cali. “Se pareggi, qualche volta, non è un disastro dipende anche dall’avversario che affronti, che magari gioca tra virgolette per rubare punti. Sono d’accordo che qualche volta può succedere di avere un calo, succede quando non si ha ancora una mentalità per vincere qualcosa, se sei abituato a questo sai che non puoi permetterti cali di tensione. Ieri abbiamo parlato di questa situazione, ora mi interessa il derby della prossima stagione ormai non mi interessa più di quello passato. Dobbiamo pensare alla Sampdoria, a quel bellissimo stadio e alla difficoltà contro un tecnico bravo come Giampaolo, pensiamo ai tifosi blucerchiati innamorati della squadra e pensiamo alla squadra che ha bisogno di punti per la salvezza. Se vogliamo vincere, sappiamo che sarà difficile perché non possiamo giocare sotto il nostro potenziale, dobbiamo giocare bene per vincere”.
Sull’assetto nessun dubbio. “Giocare a 3 ha dato stabilità alla squadra, penso che sia un modulo adatto alle caratteristiche della squadra come Zalewski o El Shaarawy che possono giocare come quinti. La squadra sta giocando con stabilità, penso che giocare a 3 ci abbia dato questa stabilità che manca da tempo. Per la prossima stagione non so se giocheremo a 3, dipende da tante cose. Giocare con due dietro Tammy? C’è una dinamica che dipende da come l’avversario si cerca di adattare a noi. Abbiamo analizzato bene una squadra che conosciamo molto bene e abbiamo deciso di giocare con Oliveira e Cristante in una posizione più di controllo su Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Abbiamo diverse opzioni, poi avremo anche Zaniolo per altre soluzioni”.
Da ora in poi si guarda solo agli obiettivi rimasti. “Non cambia il mio modo di lavorare, per i giocatori possiamo finire quinti, sesti, settimi, ottavi, è tutto drammaticamente diverso a seconda del piazzamento. Dobbiamo avere l’ambizione di fare più punti possibili. Siamo una squadra che crea, che è offensiva e avrebbe potuto fare risultati diversi. Questo è tutto virtuale, ma in realtà il calcio è molto semplice: chi segna più gol, vince. Sono dati che ti danno un’informazione che non è una novità. Siamo imbattuti da 9 partite di campionato, però potevamo avere qualche punto in trasformando qualche pareggio in una vittoria. Tranquilli, c’è tanto da fare e da lavorare”.
