Un cielo di pace

Salvatore Savino*

Una settimana dopo la serata catalana, abbiamo ospitato il Barcellona al Maradona.

Potremmo star qui a discettare su mille argomenti per spiegare la sonora sconfitta, ma credo che la piu’ giusta, peraltro da sola sufficientememte chiarificatrice, è una: ad oggi, il Barcellona é molto piu forte .

Nonostante le assenze di fior di campioni, la formazione blaugrana ha imposto un calcio qualitativamente ed atleticamente superiore al nostro, e forse solo alcuni macroscopici errori di Ferran Torres nella partita di andata hanno creato in qualcuno l’illusione di potercela giocare alla pari. Non  é  cosi’. Siamo stati annichiliti da uno squadrone che ne ha segnati quattro ma ne avrebbe potuti segnare altrettanti, che ha comandato il gioco, che ha nobilitato la serata con classe ed organizzazione tattica.

E cosa deve fare adesso il Napoli? Azzerare, resettare, ripartire .

Non dimenticare, attenzione, far tesoro della sconfitta patita, ma credere fortemente nella possibilità di vincere il campionato. Ora non ci sono più distrazioni, il tecnico potrà ogni volta preparare la partita con la settimana a disposizione; tra poco rientreranno anche i vari Lobotka, Lozano, Anguissa, e la rosa é certamente in grado di vincere anche tutte le gare che restano. 

Compatti, stretti, con lo scopo comune di vincere, questo deve essere il futuro della squadra azzurra. Chi non si sente di far parte di questo gruppo si faccia da parte, chi crede di voler giocare con sufficienza, senza il furore agonistico di chi ha fame di vincere, si defili. Da domenica sera all’Olimpico, vogliamo undici leoni , che entrano nell’arena con un solo obiettivo: far capire all’avversario che deve farsi da parte, che deve lasciarci i tre punti, perché siamo piu forti e piu’ che motivati. Vorrei una squadra che dimostri di essere davvero quella di cui tanto si é  detto dall’inizio del  campionato, quella del bel gioco, della difesa granitica, del dominio nel possesso del pallone. Se sarà cosi’, possiamo credere fino all’ultima giornata di poter vincere.

Questa giornata pero’ non potrà essere ricordata purtroppo per questa sconfitta calcistica,  ma per qualcosa di orribile che mai avremmo voluto vedere dopo decenni.

Le immagini che arrivano dall’Ucraina non possono lasciarci indifferenti. Ancora una volta l’uomo crede che la guerra, il potere, le armi, la violenza, siano utili, servano a qualcosa. Ora cosa ci toccherà vedere? Morti, lacrime, sangue, persone in fuga…e per che cosa? Denaro? Egemonia? Sete di potere?

Qualche settimana fa abbiamo ricordato gli orrori del nazismo e della guerra, ed ora siamo di nuovo in queste condizioni?

Che il mondo si ribelli, che l’uomo sappia difendere l’altro uomo, che si levi alto un grido di pace, senza differenze di stati , religioni, lingue.

Noi qui parliamo di calcio, ma  non posso tacere davanti ad un orrore simile. 

Oggi sarebbe il compleanno di un grandissimo pensatore, filosofo, giurista, abruzzese di nascita ma napoletano di adozione, Benedetto Croce.

Di lui oggi vorrei ricordare una frase :

“La violenza non è  forza ma debolezza , né mai può  essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla “.

Finché non finirà questo orrore, teniamo per mano  tutta l’Ucraina: i bimbi , i vecchietti, le mamme , non lasciamoli soli,  facciamo si’ che mentre  soldati e civili , da ambo le parti, muoiono, il mondo non  si preoccupi degli effetti economici, del gas, delle borse , ma di fermare la violenza.

Diamo ai nostri ragazzi un mondo di pace, dove la guerra sia solo sui libri di storia.

Con il dovuto rispetto per tutto questo , salutiamoci come facciamo ogni volta…

Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso del Napoli

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