SeSparta piange, Atene non ride. Il Milan si ferma a san Siro contro l’Udinese, ma l’Inter, per la seconda settimana di fila manca l’opportunità per riprendersi la vetta del campionato, facendosi bloccare a Marassi dal pericolante Genoa. Non è un momento felice per l’Inter che fatica a trovare la via del gol. Accade anche nei primi quarantacinque minuti di Marassi contro il Genoa, chiusi sullo 0-0. Da una parte la squadra di Inzaghi che sicuramente si esprime meglio, ma cozza sistematicamente contro il muro genoano. Il Grifone è in ripresa, reduce da quattro pareggi consecutivi che per ora significano poco, ma hanno aumentato l’autostima. Si vede la mano di Blessin, con una squadra che pressa alto ma che corre qualche rischio dietro soprattutto sulle palle alte. Di contro un’Inter che non riesce a graffiare. Calhanoglu sfiora il palo e il vantaggio in avvio, ma il Genoa si copre bene e lascia pochi spazi, con Yeboah spina nel fianco della difesa nerazzurra. Illusione Gudmundsson che in una delle rare occasioni per poco non la sblocca. C’è Sanchez e non Lautaro accanto a Dzeko che la sua parte la fa sempre. Brozovic illumina, ma le difficoltà dell’Inter sono più che evidenti. Musica che non cambia nella ripresa con l’Inter sempre a fare la partita. D’Ambrosio centra il legno, ma il Genoa si fa sentire in controgioco. Le prova tutte Inzaghi, dentro Lautaro, poi Vidal, per dare la scossa da tre punti, ma il Genoa è attento e concede praticamente nulla. Inzaghi gioca anche la carta Caicedo quando ne mancano appena tre alla fine. Assalti convulsi, ma che non sortiscono effetti colorati di rosa. Finisce 1-1, con il Genoa che fa un punto che serve a poco per la classifica (Grifone sempre penultimo), ma tanto per il morale. Per l’Inter, altro boccone amaro: dopo la sconfitta col Sassuolo al Meazza, il pari di Marassi. Non è il massimo per una squadra che voleva riprendersi la vetta della classifica e che per la seconda settimana di fila non è riuscita ad approfittare del regalone dei cugini.