Sognare, amare, credere

Salvatore Savino *

Eccoci. Siamo di nuovo ad un passo dal sogno. Il popolo azzurro è là, come disteso su un prato, a guardare le stelle, sperando che l’alba porti in dono quel raggio tricolore che aspetta da anni.
Con lo stesso sguardo speranzoso che hanno i bambini che aspettano il ritorno in porto dei pescherecci, cercando di scrutare sul ponte i volti dei loro padri, e riuscire a capire se la dura nottata tra le onde avesse dato loro il conforto delle reti piene, così i tifosi del Napoli aspettano sabato pomeriggio, quando la Beneamata meneghina arriverà al Maradona cercando di difendere il suo momentaneo primato in classifica.
Sabato pomeriggio, sì, e come recita la celeberrima omonima canzone, noi tifosi del Napoli vorremmo gridare alla nostra squadra: “senza te che farei, senza te brucerei tutti i sogni miei…”
Tante volte siamo stati vicini a rendere il sogno realtà, ma l’alba ci ha svegliati brutalmente, come al gol di core’ngrato Altafini a Torino, o come , sempre nella per noi nefasta terra sabauda, al tiro di Zaza da lontano che spense i nostri cori lasciandoci al buio della tristezza. Più bruciante ancora, la delusione finale dopo l’imperioso stacco di testa di Koulibaly, che, anche se fu reso inutile da situazioni che non voglio nemmeno ricordare, ci fece per una notte sentire davvero i campioni d’Italia.
Ecco, proprio di Kalidou vorrei parlare. Un calciatore meraviglioso, fantastico, e ancor di più un uomo splendido, con dei valori che ne fanno un eroe per tutti. Con il suo Senegal ha vinto la Coppa d’Africa, e mai avrebbe forse immaginato quanto Napoli sarebbe stata felice per lui. Il gesto a fine partita, l’andare a consolare l’avversario sconfitto, immagine che ha fatto il giro del mondo, è veramente quello che signidica essere un campione, e Koulibaly lo è. É tornato il Comandante, e allora chiedo a lui di saperci guidare alla vittoria, lui che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, che ha sempre condiviso con chi è stato meno fortunato di lui, lui che spero sia il mio capitano nel futuro più immediato possibile.
Ai bambini che sognano di diventare calciatori, che vedono nei loro idoli in campo degli esempi da seguire, auguro di diventare campioni di vita e di comportamento come Koulibaly.
Sabato pomeriggio quindi, saremo di nuovo lì, distesi sul nostro prato verde, a rimirar le stelle, sognando il trionfo. Vedete, amare il Napoli é sempre come sognare. Amare il Napoli é spesso andare contro la ragione, contro il potere, a volte persino contro l’evidenza dei fatti, ma forse proprio per questo é bellissimo.
I sogni non ce li può togliere nessuno, ed ognuno nel suo animo può coltivarli, crederci, sperare si realizzino. Noi vogliamo sognare, ma vogliamo anche vincere, con tutte le nostre forze e tutto il nostro cuore. Proprio l’undici febbraio del 1990, dopo ventisette anni di carcere, veniva scarcerato Nelson Mandela, simbolo universale di libertà. Tra le sue frasi più celebri, una mi sembra adatta al momento: ” Un vincitore é un sognatore che non si é mai arreso.” Noi tifosi del Napoli non abbiamo nessuna voglia di smettere di sognare, di credere alla vittoria finale, e non ci arrenderemo mai.
Siamo tifosi, siamo sognatori, crediamo ai sentimenti, vogliamo stringerci insieme e cantare il nostro amore per il Napoli. Sabato possiamo fare un passo importante per la vittoria finale. Crediamoci, mettiamoci tutto il nostro cuore, stiamo vicini ai calciatori, facciamogli sentire il nostro calore, la nostra spinta.
Stavolta vorrei salutarvi con una frase di un grande autore, Miguel De Cervantes, che é per tutti noi che crediamo al nostro sogno d’amore…”Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro. A tutti quelli che ancora si commuovono. Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.”
Forza Napoli Sempre

*Scrittore, tifoso Napoli

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