Stage a Coverciano per l’Italia. Mancini: “Non siamo disperati. Balotelli? Curioso di vederlo”

Nella foto: il ct Roberto Mancini (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)

E’ iniziata a Coverciano l’operazione Qatar 2022 che culminerà con i playoff di marzo quando la Nazionale Italiana affronterà in semifinale la Macedonia del Nord a Palermo e poi l’eventuale finale contro la vincente di Portogallo-Turchia. Avventura che inizia con lo stage voluto da Roberto Mancini che in conferenza ha tracciato l’attesa verso il Mondiale in Qatar. Stage di soli tre giorni, ma importanti per il tecnico. “Sono due allenamenti, oggi e domani e poi la partitina venerdì mattina. Proveremo un po’ di situazioni tattiche differenti, sono due giorni non tanti… Proveremo cose un po’ differenti, forse è giusto anche valutare chi non veniva chiamato da tempo tipo Balotelli o altri. Questo stage può essere una buona cosa”. 

Tema del giorno, la convocazione di Mario Balotelli. “Prima di partire volevo ringraziare i club che ci hanno dato la possibilità di avere i ragazzi qui, non era una data FIFA e quindi grazie per la disponibilità. E’ uno stage giusto visti gli ultimi mesi, dobbiamo valutare tante situazioni e quella di Mario rientra tra queste. Il nostro è uno stage di tre giorni. E’ un momento buono per vedere queste situazioni, ma questo avviene sempre. La porta della Nazionale è sempre aperta a tutti. Se ci sono giocatori che possono aiutarci siamo ben felici di questo. A livello tecnico lui è sempre stato bravo, bisogna vedere come sta fisicamente. Noi lo abbiamo perso un po’ di vista e vederlo dal vivo un paio di giorni può essere molto più utile. Poi un giocatore deve anche integrarsi in un gruppo già costruito, questo è un altro aspetto importante. E’ vero, sono solo tre giorni, ma per vedere come sta un giocatore tre allenamenti ci possono servire. Carta della disperazione? Se la disperazione è quella prima dell’Europeo, va bene… Forse quando siamo disperati diamo il meglio, quindi va bene, ma non credo sia questa una situazione di disperazione. Cosa mi ha promesso? Assolutamente nulla. E’ stato chiamato, così come gli altri. Siamo curiosi di rivederlo dopo un po’ di tempo: va valutato in allenamento e va visto dal vivo per capire. Non mi deve promettere nulla, come io non devo promettere nulla a lui. Credo sia felice di essere qui e lo valuterò, tutto qui. E’ l’unico modo per poter vedere lui e gli altri”. 

Sulla possibilità di cambiare sistema di gioco con l’inserimento di Balotelli, Mancini è pragmatico. “Possiamo valutare tante cose, ma anche senza Mario… Si può valutare di giocare con due punte vicine e due ali, ci sono cose che proveremo in questi tre giorni. Dovessimo cambiare qualcosa, non si stravolgerebbero comunque le nostre situazioni tattiche. Ci sono situazioni che possiamo cambiare, senza problemi”. 

Tanti innesti nuovi, magari cambiando anche le gerarchie in fase offensiva. “Io non credo il modulo sia molto importante, vanno fatte valutazioni diverse su una squadra. Sono ragazzi che hanno giocato diversi moduli e sono importanti altri aspetti quando si giocano gare così importanti. Sul centravanti, dobbiamo essere pronti a tutto: tra ottobre e e novembre ci siamo trovati con tanti infortunati, spero di averli tutti a disposizione. Solo questo. Se li abbiamo tutti a disposizione sono abbastanza tranquillo”. 

L’altro tema è la giornata precedente gli spareggi che andrebbe posticipo, quanto meno per amor di Nazionale. “Quanto possa essere importante non lo so, sinceramente. Noi chiaramente più tempo abbiamo per preparare le partite e meglio è. E’ chiaro che ci fossero 3-4 giorni in più sarebbe meglio, altrimenti i calciatori arriverebbero sempre tra domenica e lunedì e poi il giovedì giochiamo”. 

Poi spazio ai singoli, a cominciare dalla decisione di Insigne di andare in Canada. “Noi abbiamo le gare di marzo e lui è ancora qui, non vedo problemi. E nemmeno per quelle di giugno. Poi ci sarà una finestra a settembre e poi eventualmente i Mondiali. Parlarne adesso mi sembra presto. Sensi? Le valutazioni di questi due giorni sono anche queste. E’ importante e ha grandi qualità, quando ha giocato con noi ha sempre fatto bene. Questo stage servirà anche a lui”.

Balotelli, ma anche Joao Pedro e Luiz Felipe. “Joao Pedro lo conosco per averlo visto giocare, è in Italia da tanti anni. Ha delle qualità tecniche importanti, è un giocatore bravo e se è qui ci può stare.  Luiz Felipe mi piace sia qui, riteniamo sia un grande difensore e può avere un grande futuro nella nazionale italiana”.

Pesante invece l’assenza di Spinazzola. “L’avremmo voluto volentieri, ma anche per lui i tempi si sono allungati e sarà difficile”. 

Sul ruolo di Zaniolo, possibile seconda punta, Mancini ha idee chiarissime. “Per me è una grande mezz’ala d’attacco, continuo a pensare questo. Poi ha il fisico e la conclusione per giocare in attacco: vanno valutate tante cose, come mezz’ala d’attacco ci dà la possibilità di essere più forti nella fase offensiva”. 

Parole al miele per Scamacca. “Noi abbiamo sempre creduto in lui. Ha qualità tecniche e fisiche, dipende da lui. Ora sta anche facendo gol con continuità e questo è importante per un ragazzo giovane. Tutto può essere, ci può stare che possa giocare. Dipenderà anche dalla condizione dei giocatori a marzo”. 

Con la Macedonia a Palermo. Spiega tutto il ct. “Sono state valutate tante situazioni, abbiamo cercato uno stadio dove potesse esserci entusiasmo e lì l’abbiamo sempre trovato. Il campo oggi è in buone condizioni, a marzo potrà essere in ottime”. 

Infine un abbraccio alla Goggia. “Mi dispiace molto, stiamo parlando di una campionessa. Faccio un grande in bocca al lupo alla squadra Olimpica, sono sicuro che ci faranno ancora gioire. Lo sport italiano dà soddisfazione”. 

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