Resistete

Salvatore Savino *

Ancora una volta, al passo falso, i cantori della tristezza riprendono voce. Il tifo azzurro, sempre in balia delle onde, si lascia trascinare dai flutti e sbatte fragorosamente sugli scogli. Amici miei, qua dobbiamo trovare pace con noi stessi: quello che stiamo vedendo non è calcio reale, é una forma di spettacolo che per motivi economici viene trascinato avanti a qualunque costo. Non si spiegherebbe altrimenti come, in una pandemia mondiale, si consente una Coppa d’Africa in un continente con una percentuale di vaccinazioni bassissima. E non si spiegherebbe nemmeno il protocollo della Lega per il campionato, nel quale in pratica si stabilisce che tra poco basta essere undici e portare il pallone per dover giocare. Dopo l’inizio travolgente, al Napoli sono venuti meno, in alcuni casi contemporanemente, Koulibaly, Anguissa, Osimhen, Ounas, Fabian Ruiz, Demme, Lobotka, Elmas, Politano, Malcuit, Meret, Mario Rui, Insigne, Zielinski, Lozano. Di cosa vogliamo parlare? Tattica? Tecnica? Non mi sembra il caso. Bisogna giocare, e giocare ogni tre giorni, senza badare ai mancati allenamenti, a chi rientra dal covid la mattina e deve giocare la sera stessa, come accaduto ieri per qualcuno (guarda caso i due espulsi, probabilmente non lucidi perchè non perfettamente a posto fisicamente), o a chi, come Ghoulam, ha dovuto giocare tre partite in pochi giorni dopo che non giocava da tempo quasi immemorabile. E tra tre giorni di nuovo in campo, dopo un altro viaggio, in attesa degli esiti dei tamponi fino a qualche minuto prima della partita. In queste condizioni, c’è qualcuno che ci parla di calciomercato, che, come se non bastasse la situazione, cerca di minare le poche certezze dei tifosi (a mio modo di vedere ad esempio Spalletti, la qualità di molti dei calciatori in rosa), scrivendo che tra sei mesi quasi andranno via tutti, diminuiranno gli ingaggi, si smobiliterà la squadra ecc.. Basta. Lo scrivono da anni, e io per fortuna vedo sempre Kalidou in campo (magari il prossimo anno pure con la fascia di capitano) e vedo arrivare campioni magari ancora da far sbocciare del tutto (Osimhen ).
A chi serve adesso parlare dei contratti che scadranno invece di difendere a spada tratta la squadra, la maglia? A chi é servito parlare per settimane delle scelte dell’ormai ex capitano? Chi doveva fare le sue scelte economiche le ha fatte giustamente e serenamente, cosa vuoi che conti che siamo usciti dalla Coppa italia, che abbiamo enormi difficoltà nel mantenere la posizione in classifica? Del resto, sono due anni che non si è riusciti a portare la squadra in Champions e sembra che la colpa sia di tutti tranne di chi era in campo. I profeti dell’antipresidente non perdono occasione per aizzarsi contro la società, e allora mi chiedo: ma la rosa con cui abbiamo cominciato la stagione e che ha conquistato punti, vetta della classifica, miglior difesa ecc, é stata allestita da questa società o no? Cosa doveva fare la società secondo i detrattori? Sapere prima quali e quanti sarebbero stati i contagiati, non badare alle liste obbligatorie del regolamento della lega, e comprare cinquanta calciatori di livello internazionale per non perdere colpi? Vogliamo trovare pace? Spalletti sta facendo, a parer mio, i miracoli, per gestire la rosa. Ieri ha dovuto buttar dentro persino un ragazzo della Primavera per far fronte all’emergenza. A mio modo di vedere, vista la situazione contingente, parlare di tattica, di scelte tecniche, di gestione delle sostituzioni, risulterebbe fittizio. In condizioni normali, Ghoulam avrebbe affrontato tre partite consecutive in pochi giorni ? Mertens avrebbe dovuto caricarsi del peso dell’attacco per novanta minuti sempre? Il giovane Elmas ( peraltro valutato tra i giovani con piu alta valutazione economica di Europa ) sarebbe passato in tre giorni da esterno a mezzala, a mediano, sempre senza sosta? Nulla di quello che stiamo vedendo é calcio vero, e questo ci impedisce di parlare come se lo fosse. Tra i tifosi invece, nei dialoghi da bar ( a proposito, nemmeno quelli si possono fare normalmente ) o nei gruppi whatsup , ormai centro del vociare del tifo, imperversano i commenti distruttivi, i delusi dal Presidente, i teorici di un calcio che ssrebbe anche giusto se fosse applicabile nella realtà, ma che ora non ha una base logica. Discutere se un cambio è stato fatto nel momento giusto, senza sapere se magari dalle tabelle scientifiche un calciatore non avrebbe potuto reggere altri cinque minuti, non serve. L’ esempio della ritardata uscita di Fabian di qualche settimana fa avrebbe dovuto insegnare qualcosa o no? Criticare un ragazzo come Tuanzebe, all’esordio da titolare contro quello che oggi é probabilmente tra i primi centravanti europei , a chi serve ? Cominciare a scrivere che in Inghilterra giocava poco, che viene da un infortunio, che arriva soli perche’ costato poco ecc, a chi fa gioco? Non certo a squadra e tifosi. Non vorrei trattenervi sul ricordo del primo anno a Napoli di Kalidou Koulibaly, quando sempre questi critici a priori sentenziavano che non era nemmeno da serie A… Oggi, a mio modo di vedere, tifare per il Napoli deve significare stare vicino alla squadra, dare forza a chi si sta caricando del peso di tutti gli altri, senza star lì a voler guardare aspetti che adesso non sono valutabili correttamente, come se volessimo valutare la luminosità di un appartamento visitandolo di notte.
Ci aspettano partite dure e difficili, visto il contesto e visti i recenti precedenti con squadre piccole : dobbiamo stare vicini ai ragazzi, fare i tifosi veri, quelli ciechi per amore, in attesa che rientrino tutti gli altri calciatori e poi tutti potranno dare libero sfogo alle loro profonde conoscenze sulle alchimie tattiche e sulla sapiente gestione delle risorse. Vorrei chiudere con una parola per il mister Spalletti, che mi torna alla mente dopo aver rivisto un film a cui ogni napoletano é legato con affetto…
” Per il momento posso dirvi solo questo…Resistete ! “.

Forza Napoli sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli