Verso Inter-Lazio. Sarri: “Voglio vedere una squadra coraggiosa”

Nella foto: Simone Inzaghi e Maurizio Sarri (ph: Fornelli/Keypress)

Guglielmo Guidi

La trasferta di Milano contro l’Inter, per capire chi è e dove può arrivare questa Lazio. Lo sa bene Maurizio Sarri che preferisce pensare alla prestazione più del risultato. Una Lazio a volte a due facce. “La vera Lazio? Mi piacciono entrambe le facce, quella della difesa e quella dell’attacco. Quello che mi dispiace è che il risultato influenza il giudizio sulla prestazione. In attacco non siamo stati caparbi, ma abbiamo avuto qualità. Dietro stiamo facendo qualche errore di troppo, sia a livello individuale che di reparto. Ma non mi riferisco solo ai difensori, gli errori li commettono anche attaccanti e centrocampisti. Stiamo avendo problemi nell’approccio, ci stiamo lavorando, ma non penso che abbiamo sottovalutato la partita contro l’Empoli. Il primo gol subito è casuale, il secondo no, lo subiamo anche in allenamento troppo spesso: una squadra prende gol, poi ne subisce subito un altro pochi minuti dopo”.

Domani c’è l’Inter, avversario scomodissimo. “Gara difficile, ma vorrei vedere una Lazio coraggiosa. L’Inter è forte, ha numeri straordinari e San Siro è uno stadio non semplice”.

Nella foto: Immobile e Skriniar, altro duello domani ( ph: Fornelli/Keypress )

Sta crescendo molto Zaccagni, ma c’è da pensare all’assenza di Acerbi. “Zaccagni può diventare un giocatore chiave. Per due mesi è stato rallentato da infortuni, ora è in condizione fisica e mentale ottima. Lascia la sensazione che ha ancora margini di miglioramento. Come sostituire Acerbi? Leiva il centrale lo potrebbe anche fare, mi sembra un anno al Liverpool ci abbia giocato quasi un anno. L’ha fatto anche a Venezia in uno spezzone di partita. È un ragazzo intelligente. Radu nell’ultimo mese ci ha dato grandi segnali, quindi è giusto prenderlo in considerazione. Radu come terzino ha fatto bene, ma può fare il centrale senza problemi”.

Sulla situazione Covid. “Riguarda la vita di tutti, non solo lo sport. Se questa pandemia è pericolosa ci dovrebbe essere un lockdown totale, altrimenti si declassa a influenza e si sta a casa con la febbre. Spero solo che non si arrivi allo stadio chiuso: fa passare la voglia di andare in campo anche a chi ha una passione feroce come la ho io”.

Sul rinnovo contrattuale. “Non so se il contratto sia arrivato, non telefono al mio avvocato prima della partita. Se arriva, si firma”. Come dire, ora pensiamo ala partita, per il resto c’è sempre tempo.