Salvatore Savino *
E ancora una volta i calciatori del Napoli ci hanno intossicato Natale ( sempre di calcio parliamo, quindi nei limiti).
L’illusione di gloria della notte meneghina di qualche giorno prima svanisce nella nebbia di Fuorigrotta. Una nebbia come quella di Totò e Peppino, una nebbia che non si vede, ma che riesce a far smarrire gli azzurri, che non trovano piu la strada giusta per fare gol, e provano, spauriti, a chiedere:
” Nojo volevam savuar l’indriss..” al vigile Spalletti, ma stavolta anche lui sembra aver perso la bussola in Val Brembana…
Una volta può capitare, ma , andando indietro nel tempo, in troppe occasioni il Napoli si è trovato nelle condizioni di spiccare il volo ed invece si é lasciato miseramente cadere al suolo.
Vedete, cari ragazzi in maglia azzurra, per voi questo é un lavoro, una professione, ma per i tifosi no. Per noi é amore, e’ vita, è memoria di chi ci ha amato ed insegnato ad amare questa maglia, la nostra maglia. È una storia d’amore fatta di pochi , meravigliosi baci, strappati tra tante lacrime, che ci hanno fatto innamorare sempre di piu’.
A Natale gli innamorati si scambiano i regali, nella nostra citta’ si tengono per mano e con le gote arrossate dal freddo e gli sbuffi di vapore che escono dalla bocca mentre ridono, vanno a visitare i presepi nei vicoletti del centro storico. Il presepe che avete fatto voi quest’anno, direbbe Tommasino Cupiello, nun me piace: pastori messi alla rinfusa, fuori posto, qualcuno che invece di guardare la grotta, come si dovrebbe, é girato a guardare le botteghe del mercato…e questo non va bene.
‘O presepio è una cosa seria, è lavoro, è fatica e devozione, sacrificio per poter rendere felici chi lo guarderà .
Ma avete idea di quante case stanno inguaiate, denari che se ne vanno, sacrifici per venirlo a vedere, e poi ‘o presepio nunn’ e’ buono?
E non va bene così.
È pur vero che quando, prima di Natale, si é aperta la scatola di cartone dove stavano conservati, alcuni pastori erano un poco scassati, qualcuno con la gambetta da incollare, qualcuno con la testa ammaccata, altri da dover ridipingere un poco, ma gli atri erano sani, e seppur non di prima fattura , non erano certo quelli di plastica dei mercatini.
Allora parliamoci chiaro: vuje stu presepio ‘o vulite fa’ bello, o no?
Vedete che siccome quest’anno i re magi, quelli dei paesi lontani e misteriosi, anziché venire alla grotta, il giorno dell’Epifania fanno il viaggio al contrario , se ne vanno ai paesi loro a giocare , e noi quel giorno andiamo a fare la fine delle feste proprio la’, dove per troppi anni ci hanno intossicato, come pensate di organizzarvi?
Pastori nuovi, per quanto i meravigliosi artigiani di San Gregorio Armeno siano bravissimi, dubito che si farà in tempo a comprarli, quindi, per favore, fate un’anima e coraggio e portate a Torino un presepe meraviglioso, nuovo ed antico allo stesso tempo. Fate in modo che altri bimbi , come noi tanti anni fa, possano vederlo ed innamorarsene, vedendo la cometa azzurra , con la sua luce, solcare il cielo della notte stellata portando gioia.
Perché il presepio venga fatto bene, i pastori devono essere belli da vedere, espressivi. Se qualche pastorello non sorride, non gesticola con gli altri in un’unica coreografia, ‘o presepio nun vene bbuono…
Eravamo primi fino a poche settimane fa, eravamo la squadra più bella, piu’ unita, la piu’ accreditata per il traguardo finale, e ppo’? Che é stato?
Ora dobbiamo compattarci, stretti l’un l’altro, non é il momento di lasciarsi andare.
” Non ti disunire !” recita il film da Oscar di Paolo Sorrentino, e questo devi fare, caro Napoli, non ti devi disunire.
In lontananza, sento il suono della zampogna avvicinarsi alla grotta, è il momento della luce di Dio per tutti i popoli della Terra. Ricordiamoci degli ultimi, dei dimenticati, di quelli che non hanno nulla, perché così arriva il Signore Gesù, ultimo tra gli invisibili.
Napoli è sempre stata un presepio che ha accolto chiunque avesse avuto bisogno, senza chiedere nulla in cambio, dando amore e comprensione. Allora, popolo azzurro, a braccia aperte , accogliamo chi ha bisogno, non lasciamolo solo, proviamo a sederci accanto a lui e sussurriamogli : ” sarò con te, e tu non devi mollare…”
Perché ognuno di noi sulla terra, anche il più piccolo e misero, ha diritto ad avere un sogno nel cuore…
Buon Natale a tutti.
- Scrittore, tifoso Napoli