Torniamo a vincere

Salvatore Savino *

Siamo di nuovo davanti ad un bivio. Cosa vogliamo diventare? Crediamo ancora di poter coltivare il nostro sogno o vogliamo abbatterci ed attaccarci al quarto posto utile per la Champions come traguardo finale? La scelta deve essere chiara, visibile e comprensibile a tutti, e deve essere la scelta dei calciatori, della società, dei tifosi, ognuno per la sua parte. Non é possibile negare che nell’ultimo periodo il Napoli abbia avuto una grossa crisi di risultati, che ha portato dal primo al quarto posto, ha ridotto la distanza dalle nostre inseguitrici, ha minato le certezze costruite dall’inizio del campionato, ma allo stesso modo non sarebbe corretto smantellare tutto quel che di buono si è fatto finora.
Il primo elemento da valutare é, ovviamente, quello degli infortuni. Se ad una squadra come il Napoli togli la spina dorsale, cioè Koulibaly-Anguissa-Osimhen, e, se non fosse sufficiente, anche Fabian Ruiz, e, mentre sei riuscito a ricostruirlo come perno del centrocampo, anche Lobotka, e per non farci mancare nulla, arriva un po’ di Covid per Demme, Politano e Zanoli, un risentimento per Insigne, Lozano si spacca i denti e Zielinski non respira dopo dieci minuti di partita per la tracheite, credo che ci sia materia sufficiente per sostenere che avremmo potuto avere un calo. Ora abbiamo perso (?) anche Manolas per sua scelta, e viviamo nel timore che Mario Rui o Di Lorenzo possano avere un raffreddore. Siamo al bivio, che strada prendiamo?
Quella di chi vuole credere ancora? Bene, allora regoliamoci di conseguenza: abbiamo superato il girone di Europa League e avremo di nuovo l’opportunità di affrontare un mito del calcio mondiale come il Barcellona, ma di questo parleremo a febbraio. A gennaio avremo l’ottavo di finale di Coppa Italia con la Fiorentina, ma anche di questo ne parleremo a tempo debito. Elencare gli impegni serve a ricordare a tutti che siamo in corsa per tutti gli obiettivi di inizio stagione , e anche che forse ad agosto avremmo firmato per essere dopo 17 giornate di campionato a quattro punti dalla prima.
La strada però l’abbiamo scelta, ci vogliamo credere.
Ed allora: Spalletti dopo mesi ha avuto una settimana completa per preparare la partita, qualche calciatore rientra, non bisogna avere più alibi. Si va a casa di una diretta concorrente, e finora, purtroppo, gli scontri diretti ci hanno visti soccombere sia con l’Inter che con l’Atalanta, e poco conta adesso analizzare il come queste sconfitte siano maturate. Mancano tantissime partite, é vero, ma uscire sconfitti domenica sera al Meazza potrebbe significare ritrovarsi a meno sette dall’Inter e scavare un fosso anche con le altre due contendenti . Non deve accadere.
Spalletti ha tutta la mia stima e fiducia, ma ora , per la prima volta da quando é sulla riva del golfo, deve dare prova della sua qualità di tecnico e di gestore di uomini. Chi non vuole dare il suo contributo, chi non crede di voler restare qui, chi pensa di non voler lanciare il cuore oltre l’ostacolo, resti seduto in panchina o, mister, non lo convochi. Dia un segnale a tutti: qui si vuole provare a vincere, qui si deve lottare con tutto l’impegno possibile, non possiamo concederci il lusso di andare a Milano con la superficialità di quando siamo andati a giocare contro l’Inter, o con la mollezza del primo tempo con l’Empoli o la mancanza di concretezza del secondo tempo sempre della gara con i toscani di Andreazzoli. Occorre concentrazione massima, attenzione a tutto, dall’uomo da mettere sul palo sui corner, al chiudere gli inserimenti dei centrocampisti avversari e non consentire loro di tirare dal limite con tranquillità eccessiva. Occorrono uomini che sappiano imporre la loro personalità , uomini che sappiano zittire il tifo avversario dominando il campo con autorevolezza.
Si tratta di una partita di calcio, é vero, ma dietro a questi ragazzi in maglia azzurra corrono, sudano , lottano e combattono milioni di tifosi sparsi per il mondo, ed é a tutti loro che i calciatori devono il rispetto, onorando la casacca che indossano. La strada per le stelle é dura e difficile, per dirla con i latini, ” per aspera ad astra “, ma é la strada che porta ai grandi traguardi, alle grandi vittorie.
Mister Spalletti, mi piacerebbe immaginarla come Leonida, re degli Spartani, prima dello scontro con i Persiani, ovviamente con un risultato finale diverso, ma con la stessa eroica dignità , chiudersi con i suoi ragazzi nello spogliatoio del Meazza, domenica sera, guardarli uno per uno negli occhi, e dire : ” Ricordate questo giorno, uomini, perché questo giorno é vostro, e lo sarà per sempre ! “.
Forza ragazzi, andiamo a Milano per credere ancora allo scudetto, per dire a tutta Italia che Napoli può e sa vincere, andiamo al Meazza e facciamo sentire a tutti che tu, Napoli, si’ stata ‘o primmo ammore e ‘o primmo e l’urdemo sarraje pe mme…. Forza Napoli sempre.

*Scrittore, tifoso Napoli

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