Paolo Dani
Gli ultimi novanta minuti per decidere le sorti di un girone equilibatissimo. La Champions del Milan si decide domani sera: a San Siro arriva il Liverpool a punteggio pieno e già qualificato da tempo. La corsa al secondo posto vede in lizza tutte e tre le altre formazioni: Porto 5, Milan e Atletico 4. Per qualificarsi il Milan deve battere i Reds e sperare nel colpo dei Colchoneros al do Dragao di Porto. Tornando indietro nel tempo, sfida simile a quella del 3 maggio a Bergamo quando il Milan conquistò l’accesso alla Champions. Anche Pioli ne è convinto. “Sì, siamo vicini a quel livello. Ne abbiamo giocate tante di partite decisive e sono sicuro ne giocheremo altre, però è vero che è molto importante. L’abbiamo studiata nel minimo dettaglio, conosciamo i nostri avversari. L’abbiamo preparata bene. Il Milan deve essere forte, domani sera. Affrontiamo una delle squadre migliori al mondo, una delle papabili alla vittoria della Champions, l’ha vinta e lotta ai vertici del campionato inglese. Davanti non ci sarà solo Zlatan, più saremo imprevedibili e sapremo muoverci tra le linee, più pericoli creeremo. Abbiamo imparato tanto dalla gara di andata, conosciamo il ritmo e l’intensità del Liverpool: sappiamo a che livello dobbiamo esprimerci per tenere il ritmo, penso che la squadra sia bene, avremo l’appoggio dei tifosi e credo che ci siano tutte le condizioni per poter giocare una grande partita”.
Tanti infortuni muscolari, troppi, a cominciare da Rafael Leao, out nella partita contro la squadra di Klopp. “Ci stiamo lavorando, alla lunga può fare la differenza. Sicuramente il giocare tanto incide, ma questo vale per tutti: stiamo cercando di fare di tutto per cercare di preservare i giocatori, di tutelarli, rispetto all’anno scorso sto facendo qualche turnazione in più. Ora dobbiamo stringere i denti, fino al 22 dicembre dobbiamo raccogliere il massimo che possiamo, poi sono sicuro la situazione migliorerà. All’andata abbiamo subito molto la loro pressione, per poca personalità e poco movimento, soprattutto nella prima mezz’ora. Sarà un aspetto fondamentale: loro ci aggrediranno con grande intensità, ma ora abbiamo conoscenze tali da poter superare la loro prima pressione. Se saremo bravi a farlo, credo che si potranno aprire degli spazi in cui potremo mettere in evidenza le nostre qualità”.