Francesco Raiola
Un fulmine a ciel sereno stamattina ha squarciato la tranquillità della vigilia del Napoli a Castelvolturno con la notizia della positività al COVID di Matteo Politano, asintomatico con doppia dose di vaccino. Il secondo caso in casa azzurra dopo lo stop la settimana scorsa di Diego Demme, anche lui fermato dal virus, che allarma lo staff sanitario e costringe tutta la rosa ad un nuovo giro di tamponi in serata, con la speranza che l’allarme si fermi. Napoli che dovrà fare ancora a meno di Manolas, non ancora recuperato e Ounas, infortunato in Nazionale per un’ elongazione muscolare che lo terrà lontano dai campi per circa un mese.
Spalletti non si lamenta come suo solito e suona la carica in vista del big match di domani a San Siro contro la sua ex squadra: “Fa parte delle difficoltà della stagione, vi siete dimenticati che nelle prime due giornate abbiamo giocato con 2 centrocampisti, Demme fuori, Zielinski fuori dopo 20 minuti, non c’era Anguissa e si giocava con chi c’era e si è fatto ciò che si è fatto ugualmente. Che si fa, si lascia il dubbio per una mancanza o di fare una partita al di sotto di quello che possiamo fare?”. Con l’Inter sarà un top match: “Tutte e 2 le squadre vogliono i punti, cercheranno la vittoria, poi loro hanno una conformazione tattica geometrica diversa dalla nostra e dovremo coprire quegli spazi in fase di possesso, sono bravi con i due a tutta fascia a portare lì il discorso e noi dovremo fare lo stesso quando avremo palla. L’Inter è fortissima, lo sta facendo vedere anche in questo campionato”. Sul suo recente passato interista: “Io quando vado via guardo se ho lasciato i conti migliori e se ho vinto anche qualche partita, le cose vanno di pari passo, non mi paragono ad altri. Ognuno gli dà il taglio che vuole, in base alle amicizie ed ai contatti che si hanno. Io ho finito all’Inter con la difficoltà di gestire quel momento, tutto quello che veniva fuori, ma non ho dato colpe o vantaggi a nessuno del quarto posto, ho finito e sono andato a casa. E’ chiaro che poi si fanno le valutazioni in base a ciò che ha a disposizione, se uno può spendere 240mln di euro di stipendi totali, non è la stessa cosa di 100 e si prendono giocatori dai club inglesi abituati a vincere e non come prima. Io sono abituato a vivere tutto, in diretta, non si prepara niente, sono curioso anche io della mia reazione quando sarò lì, per me il passato non è mai passato, io vivo le cose, lì ho preso decisioni e le ho prese volentieri per il bene del gruppo. L’esperienza mi ha dato tanto, ringrazio i tifosi al di là del trattamento che mi riserveranno, anche i calciatori che mi hanno seguito in tutto e che continuo a sentire diversi con stima. Vado orgoglioso anche di aver ridato forza alla conformazione della Pinetina, dai giardinieri che mi hanno dato la profondità, forza alla cappella in onore del papà di Massimo Moratti, momenti ed emozioni belle”. Ma domani nessuna rivalsa per Spalletti, ma testa solo al Napoli: “Io non ho rivincite, è un passaggio importante per un’altra piccola felicità, per tutte le persone che ci seguono perché noi siamo un po’ a posto se si fa questo lavoro a 62 anni. La dignità è battersi per chi ti vuole bene, non per essere famoso. Abbiamo una città dietro che freme, mi ha detto Santoro che alla partenza ci saranno 1000 persone per salutarci, si sente che la vivono così anche se rimangono a casa, ma organizzano da giorni per essere tutti insieme, è una roba che ci deve per forza far riflettere sul nostro comportamento, chi non la sa riconoscere è segno che non sarà mai fiero”. Sulle differenze tra i due presidenti: “C’era un presidente di una nazione differenze, ma il figlio era presente spesso a Milano. E’ simile grossomodo, la situazione la guardava esternamente il figlio, il papà invece è venuto poche volte. ADL la vive direttamente, ci sentiamo telefonicamente perché vuole sapere le cose, segue più da vicino, ti fa sentire la presenza, Zhang sorveglia più a distanza”. Su Lozano e su chi prenderà il posto di Politano: “Zielinski, anche Elmas, anche Lozano, anche altre soluzioni. Lozano sta bene, ha giocato giovedì, ha ore e ore di viaggio ma è voglioso ci ho parlato anche stamattina, è sorridente perché è uno molto positivo, dolcissimo, professionale. E’ normale avere ambizioni, le devono avere tutte, poi mi auguro a fine stagione riceva interessi di club che lui ritiene più importanti, significherebbe che ha raggiunto dei nostri obiettivi, l’anno scorso rimanendo fuori dalla Champions non abbiamo ricevuto una richiesta. Se vogliono avere richieste devono fare risultati. E’ sempre la vittoria che ci dà visibilità, la sconfitta riporta tutti dentro la dimensione uguale”. Parole importanti quelle del tecnico napoletano su Koulibaly e i fischi razzisti di San Siro di qualche anno fa “Conosco Milano e hanno un grandissimo tasso di civiltà. Io lo dico sempre, siamo tutti di colore, siamo tutti diversi. Questa storia bisogna dargli meno importanza possibile. L’abbiamo già detto più volte, diventa difficile avere ancora parole, servono esempi. Koulibaly questa settimana è andato in scivolata e si è incastrato un piede, è rimasto col ginocchio sotto, ha sentito male, è rimasto a terra, si è fermato l’allenamento ed in un attimo c’erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti in attesa della sua reazione. E’ uscito 3 minuti, si è tornati dopo 3 minuti e tutti guardavano e non giocavano per vedere come si sentiva lui. Maradona? Non mi interessa sapere se Diego è stato il più grande o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato dopo, è quello! Non lo dico io, è quello che provano tutti ciò che significa l’importanza del soggetto in un gruppo. Vogliamo essere tutti Koulibaly, è una persona straordinaria, io ne ho avuti di giocatori importanti… sono stato fortunato ma la fortuna con me non ha finito il suo lavoro. Un esempio era Nestor Sensini : entrava nello spogliatoio e tutti lo salutavano, aveva un grande rispetto, senza che neanche parlasse. Era il rispetto che s’è guadagnato con la sua carriera”.
Domani il Napoli proverà cosi a dare uno strappo importante al campionato, che oggi vedrà due anticipi importanti con la Juventus impegnata all’Olimpico contro la Lazio di Sarri, prossimo avversario degli azzurri in Serie A, mentre Milan sarà ospite al Franchi contro una Fiorentina molto rimaneggiata. Spalletti confermerà tra i pali Ospina in odore di rinnovo, mentre in difesa torna Koulibaly con Rrhamani, Di Lorenzo e Mario Rui in difesa, in mediana Anguissa con Fabiàn Ruiz e Zielinski, mentre in attacco esordio a San Siro per Osimhen con Insigne e Lozano a supporto, in ballottaggio con Elmas.
Fischio di inizio alle ore 18, fischia il sig. Valeri di Roma, poco fortunato negli ultimi precedenti con il Napoli.