AllOlimpico non va oltre l’1-1 con la Svizzera. Decisivo l’ultimo turno: Azzurri in Irlanda del Nord, elvetici in casa con la Bulgaria. Servirà vincere e con tanti gol per evitare di essere superati nella differenza reti
Massimo Ciccognani
Il Paradiso può attende. L’Italia non graffia contro la Svizzera e fallisce l’occasione per chiudere il discorso qualificazione. E finisce per complicarsi la vita perchè all’Olimpico finisce 1-1,. rimandando all’ultima giornata il discorso qualificazione: vantaggio Widmer, Di Lorenzo fa pari, ma a due dalla fine Jorginho fallisce il rigore che poteva significare il biglietto per Doha e rimanda all’ultima giornata il discorso qualificazione con gli azzurri di scena a Belfast contro l’Irlanda del Nord e gli elvetici in casa contro la Bulgaria. Tutto ancora da scrivere in una notte difficile, con la Svizzera meglio in avvio. Poi, il ritorno dell’Italia, il pari, la voglia di chiuderla. E quel rigore fallito che pesa come un macigno.
Barella c’è, Belotti dal 1 minuto
Formazione confermata per l’Italia con Mancini che al posto dell’infortunato Immobile inseriusce Andrea Belotti. Recuperato anche Barella, in campo dall’inizio. Dietro, al posto di Chiellini c’è Acerbi. Nella Svizzera, Yakin decide di schierare Vargas a centrocampo e Okafor in prima linea. Italia con il solito 4-3-3: Donnarumma tra i pali, davanti a lui Bonucci e Acerbi, sugli esterni Di Lorenzo ed Emerson Palmieri. In mezzo Barella, Jorginho e Locatelli, tridente affidato a Chiesa, Belotti e Lorenzo Insigne. Yakin schiera la Svizzera con il 4-3-2-1. Un sola punta, Okafor con alle spalle Steffen e Shaqiri. In mezzo Freuler, Vargas e Zakaria, oggetto del desiderio della Roma di Mourinho. Dietro Sommer tra i pali, Widmer, Schar, Akanji e Ricardo Rodriguez nei quattro di difesa. Arbitra l’inglese Taylor davanti a 52mila spettatori. Tutto esaurito all’Olimpico, ovviamente nel rispetto delle normative Covid che impongono l’ingresso al 75% degli spettatori.
Widmer gela l’Olimpico
La tensione in casa azzurra si taglia a fette. La Svizzera parte forte con l’obiettivo di sorprendere la formazione di Mancini. Zakaria fa tanta densità in mezzo, recupera palloni in quantità industriale, elvetici sempre primi sulle seconde palle. Venti minuti di Svizzera, con l’Italia gtimorosa, errori nei disimpegni, palla che viaggia con la lentezza di un vecchio treno “accelerato”, svizzeri aggressivi, con gli azzurri incapaci di costruire il gioco da dietro. Svizzera ben messa dietro, Belotti laasciato troppo solo. Mancini non è contento. Svizzera che spinge e alla priìma trova il vantaggio. Okafor se ne va sulla sinistra, ha spazio e la mette in mezzo per l’accorrente Widmer che con un destro di prima intenzione la piazza sotto la traversa. L’Italia soffre, non morde e la Svizzera continua a spingere, provando ad approfittare del disagio azzurro. Shaqiri tocca per Vargas, ci pensa Donnarumma a sbrogliare. Okafor semina il panico nella retroguardia azzurra, praticamete incontenibile, arriva in area, senza che nessuno lo contrasti, palla dietro, con lo stesso schema del vantaggio, per Shaqiri che per fortuna sbaglia la conclusione.
Di Lorenzo la riprende
L’Italia prova a scuotersi, sostenuto da un Olimpico che capisce il disagio della nostra nazionale. Palla ghiottissima sui piedi di Barella, murato sul primo palo da Sommer. Ci prova anche Chiesa con un destro a giuro, ma Sommer è un muro. L’Italia s’è scossa e adesso ci crede. Così arriva il pari. Punizione al bacio di Insigne per il colpo di testa di Di Lorenzo che stavolta ha la meglio su un incerto Sommer. Gol convaloidato anche dopo il ceck del Var. L’Italia riprende fiato, altra squadra: 1-1 all’intervallo. Dopo la paura iniziale, il vantaggio elvetico, il pari dell’esterno del Napoli che rimette in piede gli azzurri.
Jorginho sbaglia il rigore-partita
Il mondiale si prende con una vittoria, il pari rimanderebbe il responso all’ultima giornata con l’Italia a Belfast contro l’Irlanda del Nord e la Svizzera in casa contro la Bulgaria, con la differenza reti che potrebbe spostare gli equilibri. Da evitare. Serve solo vincere. L’Italia ragiona e fa girare palla. Belotti è chiuso in una morsa, mentre sale l’urlo dell’Olimpico. Mancini non è contento e cambia. Dentro Berardi e Tonali, fuori Belotti e Locatelli. Serve una scossa e più vivacità soprattutto là davanti. Chiesa e Insigne ad alternarsi come falso nueve. Grande giocata di Berardi, salva tutto la difesa svizzera. Doppio cambio per Yakin. Fuori Ricardo Rodriguez e Steffem, dentro Garcia e Imeri, mentre Mancini inserisce Cristante per Barella. Venti alla fine, l’Italia spinge e prende campo. Angolo di Brerardi, Tonali preso in controtempo, di testa, manda fuori. Ci prova Insignbe, tiro a giro, Sommer respinge ma nessuno pronto a ribadire in rete. Si soffre all’Olimpico. Ultimi cambi, da una parte e dall’altra. Yakin richiama Shaqiri e Okafor per inserire Frei e Sow, mentre Mancini decide di inserire Calabria e Raspadori. A fargli posto Emerson e Insigne. Meno di dieci alla fine, più recupero. Partita bloccata. Squadre accorte, con la paura di prendere il gol che significherebbe addio al mondiale. Chiesa ha una palla d’oro, la spreca malamente sparando alto. Serve un guizzo per sbloccarla. Ultimo cambio per la Svizzera, fuori Vargas, dentro Zeqiri. Quattro alla fine. Berardi va giù in area, protesta, Taylor lascia correre, ma viene richiamato al Var e dopo pochi secondi, indica il dischetto. Calcio di rigore. Dagli undici metri va Jorginho, corpo all’indietro, palla fuori. Quattro di recupero. Ma succede nulla. Finisce 1-1 e anche l’occasione per affrontare il viaggio a Belfast con altra tranquillità. L’Italia resta in testa, sia pure a pari punti con la Svizzera, ma forte di un +2 di differenza reti. A Belfast non servirà solo vincere, ma anche tenere sotto controllo il risultato di Svizzera-Bulgaria ed evitare clamorose sorprese.