Altro che riscatto. La Roma in Conference non va oltre il pari all’Olimpico contro il Bodo. Dopo il 6-1 in Norvegia, all’Olimpico finisce in parità (2-2) al termine di una partita decisamente brutta da parte della Roma che a referto porta anche due rigori negati per evidenti mani in area. Non bella, ma anche stavolta gli episodi hanno fatto la differenza. Primo tempo impalpabile, letteralmente regalato ai norvegesi che sono andati in vantaggio al primo di recupero con Solbakken. Nella ripresa, altra Roma, più vivace e determinata. El Shaarawy fa pari, Bothein riporta avanta il Bodo prima del definito pari di Ibanez. Occasione persa, ma i due rigore non concessi cambiano radicalmente le cose.
Non ci sono Pellegrini e Viña, con Mourinho che conferma i titolarissimi, arretrando Cristante centrale di difesa accanto a Mancini con Ibanez spostato a sinistra. In mezzo c’è Mkhitaryan al posto di Pellegrini, con Darboe accanto a Veretout, a sinistra del fronte d’attacco, El Shaarawy. Non è un bel primo tempo da parte della Roma che sembra essere attanagliata dalla paura. Il 6-1 dell’andata ancora scotta, ma i giallorossi stentato maledettamente a trovare il passo contro una formazione, quella norvegese, ben messa in campo, che gioca un calcio senza fronzoli, lineare. La Roma non decolla mai, si fa forte delle folate di El Shaarawy, guadagna qualche angolo, ma il portiere avversario non si sporca mai i guanti. Davanti non graffia: Abraham stenta, Mkhitaryan è in debito di ossigeno e fuori condizione, Zaniolo sta recuperando lentamente, ma ancora non incide. In mezzo Daboe fallisce la prova, Veretout paga la stanchezza. Ci prova Veretout, poi Zaniolo che serve bene El Shaarawy che guadagna un angolo. Poco per una squadra che la deve vincere a tutti i costi per riprendersi il comando del girone. E invece al primo di recupero, la Roma va sotto con un gran gol di Solbakken che gela l’Olimpico: 1-0 per i norvegesi all’intervallo.
Cambia Mourinho a inizio ripresa: dentro Carles Perez e Villar per gli spenti Mkhitaryan e Darboe. Il pari arriva quasi subito, e c’è bisogno dell’ennesima giocata di El Shaarawy, imbeccato con i tempi giusti da Zaniolo. Frenata in area, rientro sul destro e palla a giro nell’angolino più lontano: 1-1. Ma l’entusiasmo per il pari dura poco. C’è un mani in area di Moe, non rilevato e sul controgioco, passa il Bodo. Palla persa da Zaniolo nella metà campo del Bodo, Stampsted la mette in mezzo per la testa di Bothein che salta indisturbato a difesa piazzata e Bodo di nuovo avanti al minuto 20 della ripresa. Dentro Shomurodov, fuori Zaniolo. Lode salva su Shomurodov in una Roma che adesso attacca a testa bassa. Non c’è Var in Conference e il direttore di gara non vede un altro netto mani in area di Konradsen. Inutili le proteste giallorosse, ma secondo rigore negato ai giallorossi. Ci prova Shomurodov, poi Mancini centra il palo. Fuori Abraham, dentro Borja Mayoral ad appena dieci dalla fine. Il portiere norvegese salva su El Shaarawy poi, arriva il meritato pari: lo firma Ibanez di testa al termine di un lungo assedio, perfetto il centro di Mayoral: 2-2 con sette più recupero da giocare. Dentro Zalewski per El Shaarawy, il migliore tra i giallorossi. Quattro di recupero. Ma è un assedio vano. Finisce 2-2 con il Bodo che resta in testa al girone con 8 punti, uno in più della Roma con lo Zorya terzo a quota sei.