Massimo Ciccognani
Dopo otto vittorie di fila, il Napoli si ferma all’Olimpico. E’ 0-0 contro la Roma. Risultato giusto in una partita dominata dall’esasperato tatticismo. Poche occasioni, se non quella ghiottissima capitata nella prima frazione sui piedi di Abraham che però ha sparato fuori. Alla fine tutti contenti. Il Napoli che torna in testa agganciando il Milan, la Roma che con cuore e tanta generosità, si riprende dopo la tempestosa notte di Bodo.
Mourinho con i titolarissimi, Spalletti con Osimhen e Politano
Nessuna novità nello schieramento giallorosso, con Mourinho che, come annunciato nella conferenza di vigilia, manda in campo i titolarissimi. Recuperato Zaniolo che opera nel tridente con Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle di Tammy Abraham. In mezzo Cristante e Veretou. Dietro tornano Karsdorp e Viña sugli esterni, Mancini e Ibanez i centrali davanti a Rui Patricio. Modulo speculare (4-2-3-1) per Spalletti che torna da ex all’Olimpico. Il tecnico toscano si affida a Osimhen in prima linea, con alle sue spalle Politano, Zielinski e Insigne. Davanti a Ospina, Di Lorenzo e l’altro ex Mario Rui sugli esterni di difesa, con Koulibaly e Rrhamani centrali. In mezzo Anguissa e Fabian Ruiz. Direzione di gara affidata a Massa di Imperia.
Abraham si divora il vantaggio
Atmosfera da favola all’Olimpico: sono 49mila i tifosi sugli spalti dopo l’ultima apertura governativa che ha portato al 75% delle presenze. Presente anche un folto gruppo di tifosi azzurri nel settore ospiti. Un primo tempo al di là della noia, rattristito dalle alchimie di centrocampo. La Roma parte forte, aggredisce lo spazio e toglie respiro al Napoli, che attende. I giallorossi costruiscono due opportunità in avvio, con Pellegrini che perde un tempo di gioco poi scarica in porta, palla deviata in angolo. Poi con un colpo di testa di Zaniolo, a lato. Zaniolo strappa di giustezza ma non è sempre assedondato. Col passare dei minuti il Napoli si apre, alza il baricentro, occupa con giudizio tutte le zone del campo. Anguissa costringe agli straordinari Veretout, Fabian fa paura quando penetra nello stretto. Difese attente. Abraham non sta bene ma scatta sull’imbeccata di Cristante che aveva recuperato palla d’anticipo a Zielinski, ma tutto solo davanti a Ospina allarga troppo il piatto, palla sul fondo. L’ex Chelsea si accascia al suolo, dolorante poi, riprende. Napoli che si fa vivo nel finale di tempo due volte con Insigne, prima con una conclusione di destro fuori, poi con un rasoterra che chiama all’intervento a terra Rui Patricio. Finale senza emozioni, esclusa una percussione di Mkhitaryan, palla in mezzo con Koulibaly che anticipa Abraham.
Un punto a testa
Zielinski sembra un corpo estraneo in questo Napoli, Politano non incide, come Mkhitaryan che dalla parte opposta non sprinta come Mourinho vorrebbe. Il Napoli occupa con più vivacità la metà campo giallorossa. Contatto Viña-Anguissa, gioco fermo, per Massa tutto regolare. E’ il Napoli a fare la partita, trascinato da un Anguissa bravo in interdizione e in fase di impostazione dell’azione. Fabian apre per Politano che la mette in mezzo per la deviazione di Osimhen, palo pieno poi Mario Rui spedisce fuori con la deviazione provvidenziale di Karsdorp. Insiste il Napoli, alto sopra la traversa un altro colpo di testa di Osimhen. La Roma fatica ma si fa viva con una giocata di Pellegrini che alza troppo, palla sopra la trasversale. Mourinho cambia. Dentro El Shaarawy per Mkhitaryan. Finisce qui anche la partita du Zielinski e Politano, dentro Elmas e Lozano, con venti minuti da giocare. La Roma ritrova coraggio dopo l’imbucata di Pellegrini. E proprio dai piedi del capitano della Roma nasce una ghiotta palla gol: punizione pennellata per la testa di Mancini che salta coi tempi giusti, ma manda incredibilmente fuori. Mourinho protesta per un fallo ai danni di Zaniolo non fischiato e prende il rosso per doppia ammonizione, mentre Spalletti inserisce anche Mertens al posto di Insigne. Sei alla fine con Roma e Napoli che continuano a cercare il gol partita senza soluzione di continuità. Nella Roma, al tramonto del match, spazio anche per Shomurodov che prende il posto di Abraham quando alla fine ne mancano appena quattro più recupero. Osimhen la mette dentro di testa, ma era offside, brividi. Cinque di recupero. Succede nulla, se non l’espulsione anche di Spalletti che al triplice fischio applaude Massa. Il direttore lo interprete come ironico ed estrae il rosso. All’Olimpico finisce 0-0. Giusto così.