Nations League. La Francia raggiunge la Spagna in finale: battuto il Belgio in rimonta

Nella foto: Mbappé. CREDITS UEFA (Photo by Chris Ricco - UEFA/UEFA via Getty Images)

Massimo Ciccognani

TORINO Gli occhi spiritati e increduli di Lukaku, l’esplosione di gioia di Descamps e di tutta la panchina francese. La finale di Nations League, è servita. Sarà Spagna-Francia, con i transalpini che in rimonta hanno piegato il Belgio che era all’andato all’intervallo avanti 2-0 per effetti dei gol di Ferreira Carrasco e Lukaku. Nella ripresa i Diavoli Rossi restano negli spogliatoi, ed esplode la Francia che ci crede e inizia la rimonta. Accorcia Benzema, Mbappé fa pari su rigore e al minuto novanta il milanista Theo Hernandez spedisce all’inferno i Diavoli di Martinez. Partita dai due volti. La vince la Francia che ha approfittato dell’incredibile “pennichella” belga e nella ripresa messo a segnoil colpo che vale la finale. 

Gli uomini di Deschamps e Martinez

Notte di stelle allo Stadium di Torino. C’è Belgio-Francia, seconda semifinale di Nations League dopo il prologo di ieri a Milano tra Italia e Spagna. Deschamps schiera Teo Hernandez dal primo minuto, davanti l’attacco stellare dei transalpini con Griezman alle spalle di Mbappé e Karim Benzema. Modulo 3-4-1-2 per i francesi. In mezzo Pavard, Pogba, Rabiot e il sopracitato Theo. Dietro, davanti a Lloris, agiscono Lounde, Varane e Lucas Hernandes. Il ct belga Martinez risponde con un 3-4-3, con De Bruyne e Eden Hazard alle spalle di Romelu Lukaku. Cerniera di centrocampo affidata a Castagne, Tielemans, Witsel e Carrasco, dietro Alderweired, Denayer e Vertonghen. Tra i pali il portiere del Real Madrid Courtois. 

Carrasco-Lukaku, ride il Belgio

Quattro minuti, al tramonto della prima frazione, a cavallo tra il 37esimo e il 40esimo minuto, e il Belgio si accende. Estro, classe, potenza, un concentrato che in quattro minuti sblocca un primo tempo che il Belgio ha giocato decisamente meglio, scegliendo la concretezza rispetto alla sterile spavalderia dei transalpini. Qualche strappo di Mbappé, il solito apporto di Benzema che quando capisce l’antifona torna a supporto dei compagni. Pogba si accende ad internittenza, ma è più le volte che rimane al buio. Meglio il Belgio, pratico, che gioca da squadra. E si vede. Lloris deve subito guadagnarsi la pagnotta quando De Bruyne, da due passi calcia di prima intenzione. Se non è un mioracolo, poco ci manca. Palla smanacciata in angolo. La Francia non decolla, qualche tocco di tacco per il popolo del pallone che applause ma non può non innamorarsi di un Belgio che gioca a memoria. Ancora De Bruyne sulla sponda del solito Lukaku, palla ribattuta in qualche modo dalla retroguardia francese. Varane è incollato a Lukaku, fanno a sportellate. Gli animi si accendono, posta in palio alta. La Francia tiene palla e ragione per vie orizzontali, il Belgio la lavora portando avanti le torri, giganteggiando in mezzo, dove Witsel e Tielemans giocano corti di prima intenzione. Un tocco e palla per Hazard o De Bruyne, pronti a cercare il corridoio giusto. Gli esterni favriscono i Diavoli Rossi: Ferreira Carrasco a tratti diventa imprendibile quando si muove con leggiadria nello spazio di un fazzoletto, imitato da un castagna che a destra cerca e trova sempre il sostegno di un Lukaku devastante. Il gol è nell’aria, perché il belgio gioca meglio. E così Carrasco decide di mettersi in proprio. L’attaccante dell’Atletico Madrid punta Kounde, lo manda a prendere un caffè al bar, si accentra e fiulmina di destro sul prio palo Lloris: 1-0. Meritato. La spinta rossa non si affievolisce, i Diavoli sentono il sangue della prende e affondano di giustezza. De Bruyne mette un pallone al bacio nello spazio per Lukaku e fa la stessa cosa di carrasco. manda al solito bar Theo Hernandez e con un destro potentissimo, sfonda la porta: 2-0 e buonanotte ai suonatori.

La riprendono Benzema e Mbappé

La Francia non può più scherzare e a inizio ripresa alza il baricentro. Griezmann si divora il 2-1 mettendo fuori di poco dopo una percussione diu Mbappé. E’ un’altra Francia, che lotta e ci crede. E fa bene perché al primo affondo di una certa consistenza, la riapre con il suo uomo migliore, ovvero Karim Benzema che raccoglie l’invito di Mbappé e al volo fulmina alle spalle del compagno di club Coutois: 2-1. Partita riaperta, perché adesso la Francia è scatenata. Cinque minuti e arriva il pari. Contatto in area Tielemans-Griezmann: Sieber va a vedere al Var e decide che è calcio di rigore. Mbappé la mette sotto il sette dagli undici metri: 2-2 e tutto da rifare. Francamente, non ci si annoia allo Stadium. Prova a reagire il Belgio, bravo Lloris a smanacciare la conclusione di De Bruyne. Ecco i primi cambi. Vanaken rileva Tielemans nel Belgio e subito dopofuori anche Hazard per far posto a Trossard, mentre nella Francia Tchouameni rileva uno spenta Rabiot. Insiste la Francia, con una doppia conclusione, prima Griezmann poi Pogba, Coutois c’è. Dieci alla fine. Incubo supplementari che entrambe vorrebbero evitare. Belgio rimasto negli spogliatoi dopo lo scoppiettante primo tempo e la Francia prova a completare l’opera. 

Decide Theo Hernandez

Mbappé spedisce fuori con un tocco morbido sotto misura. Dimprovviso il guizzo belga, con la Francia sbilanciata. Ferreira Carrasco premia l’inserimento di Lukaku che diprima intenzione la mette dentro. Esulta Lukaku ma la strozza rimane in gola perché la posizione era di poco in offside. Si dispera l’attaccante del Chelsea. Ma i brividi e le emozioni non sono finite. Pogba su punizione centra l’incrocio dei pali, mentre la Francia spinge fortemente ventre a terra. La paura fa novanta e proprio allo scadere, il definitivo vantaggio transalpino. Fa tutto Pavard che macina metri su metri, poi la mette in mezzo, palla deviata con la suoa da Alderweired. Irrompe Theo Hernandez, gran botta di mancino, palla all’angolino. Quattro di recupero, ma l’inwerzia è tutta francese. Gli uomini di Descamps controllano fino al triplicen fischio e volano in finale. Domenica alle 20.45 al Meazza di Milano, incontreranno la Spagna. Mastica amaro il Belgio che sul 2-0 aveva visto la finale. Dovrà invece accontentarsi della finale per il terzo posto, sempre qui, a Torino, contro l’Italia.

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