Massimo Ciccognani
TORINO Coraggiosa e cinica la Juve di Allegri che nella notte Champions, nonostante assenze pesanti (Dybale e Morata) ritrova certezze e concretezza, batte il Chelsea e conquista il primato nel gruppo. Bella, concreta e vincente. Allegri ha saputoi rimodulare la squadra, fare di necessità virtù nonostante le assenze e bloccare sul nascere i campioni d’Europa. Lukaku stecca, Chiesa brilla sotto il cielo di Torino.
Le scelte di Allegri e Tuchel
Allegri aveva annunciato novità e tali sono state. Nella Juve orfana di Dybala e Mporata, il tecnico lascia fuori Kean e inserisce Bernardeschi terminale offensivo cone falso “nueve”. Panchina per Chiellini. Confernato invece il Chelsea, campione in carica. Non c’è Kantè per Covid, con l’ex Inter Lukaku unica punta, in mezzo Kovacic e Jorginho. Juve in campo con un 4-3-3, con Szczesny tra i pali, Danilo, De Ligt, Bonucci ed Alex Sandro sulla linea di difesa. Rabiot, Bentancur e Locatelli in mezzo, davanti Bernardeschi, Chiesa e Cuadrado largo a destra che arretra in fase di non possesso e quindi Juve che difende a quattro in mezzo. i Nel Chelsea (3-4-2-1), a guardia dei pali c’è Mendy, quindi Christensen, Thiago Silva e l’ex Roma Rudiger nei tre dietro. Azpilicueta e Marcos Alonso esterni, Jorginho e Kovacic in mezzo. Ziyech e Havertz alle spalle di Romelu Lukaku.
Chiesa spreca
Parte meglio il Chelsea che per venti minuti buoni mette pressione alla retroguardia bianconera, ma davanti il Chelsea non brilla, con Lukaku dedisamente anonimo, e nell’unica circostanta che prova la via delle rete, la sua conclusione viene strozzata dal portiere bianconero. Il Chelsea tiene palla ma non graffia e la Juve comincia a prendere coraggio. L’atteggoamento bianconero è quello giusto, soprattutto grazie agli inserimenti di Chiesa che palla al piede mette sempre in apprensione la difesa dei campioni d’Europa in carica. Venti minuti di controllo palla del Chelsea ma senza mai preoccupare oltre misura Bonucci, oggi 450 in maglia bianconera, e compagni. E allora ecco il primo squillo juventino. Chiesa ruba palla sulla trequarti e si invola verso la porta di Mendy per concludere con un rasoterra fuori di poco, ma a rimorchio c’era Bernardeschi. Occasione. Baricentro alto da parte del Chelsea per cui diventa un gioco da ragazzi affondare dopo aver saltato il primo pressing avversario. Dietro la Juve non molla di un centimetro e con sacrificio Bentacur stoppa l’inserimento per vie centrali di Havertz. Senza reti all’intervallo, col Chelsea che ha tenuto più palla, ma con la Juve più vicina al vantaggio.
Sblocca Chiesa, Bernardeschi si divora il 2-0
Pronti, via e la Juve riparte di slancio. Alonso è ammonito e Tuchel lo richiama, denytro Chilwell. Neppure un giro di lancette ed è vantaggio. Bernardeschi la mette in mezzo per Chiesa che beffa Mendy con un sinistro che si infila sotto la traversa. Chelsea colpito a freddo e adesso costretto a scoprirsi per cercare il pari. Londinesi che riprendono con il possesso palla prolungato, ma gli spazi sono pochi perché la Juve si chiude bene e regala nulla. Tre cambi nel Chelsea: fuori Jorginho, Ziyech e Azpilicueta, dentro Chalobah, Hudson-Odoi e Loftus-Cheek. Ma è la formazione di Allegri adesso a sfruttare il controgioco, ma Bernardeschi, magnificamente servito da Cuadrado, si divora il 2-0 alzando sopra la traversa. Finisce qui la partita di Bernardeschi, dentro Kulusevski.
La Juve tiene
Il Chelsea aumenta la pressione offensiva con il solito possesso palla (70%) ma continua a non trovare sbocchi perché la Juve difende bene e concede nulla. Ci prova Lukaku, stacca bene ma la mira non è delle migliori. Quindici alla fine con i Blues a spingere ventre a terra. Fuori Rabiot e Chiesa, dentro McKennier e Kean nella Juve. Lukaku, servito nello spazio, ha l’occasione per fare pari, ma spara alto e si dispera. Ultimi sette minuti più recuero per Chiellini che rileva Bentancur. Allegri rafforza gli ormeggi per evitare sorprese finali. Il Chelsea chiude in attacco, reclama un rigore che non c’è, confermato anche dal ceck var. Cinque di recupero, la Juve difende coi denti e porta a casa una vittoria importante, non solo in chiave qualificazione, ma soprattutto per il morale. La Juve c’è, e tanto basta. Ha giocato una partita di sostanza contro un avversario tostissimo, e lo ha ridotto ai minimi termini. Nerll’altra partita del gruppo H, lo Zenit ha travolto il Malmoe per 4-0. In classifica Juve 6, Chelsea e Zenit 3, Malmoe 0. Bene così.