Francesco Cortellessa
Il Sarrismo stenta a decollare. Pronosticabile, prevedibile vista la rivoluzione tattica e di pensiero richiesta da Maurizio Sarri alla sua Lazio, dopo 5 anni di 3-5-2 targati Inzaghi. Eppure è sempre difficile accettare e mandare giù risultati non positivi per una piazza come quella biancoceleste. Il pareggio acciuffato all’ultimo col Torino e quello contro il Cagliari all’Olimpico di domenica scorsa, sono stati presi con filosofia mista a qualche mugugno e spiffero. Si, perché da una parte c’è la consapevolezza che la transizione è estremamente complessa e richiede tempo, applicazione e lavoro. D’altro canto la Lazio vista nelle ultime 4 uscite è troppo brutta per essere vera. Gli uomini del Comandante hanno fatto un’enorme fatica a trasferire in campo quanto provato durante le sessioni di allenamento, risultando in campo timidi, confusi, a tratti quasi svogliati. La famosa fase di rigetto di cui Sarri parlò durante la conferenza stampa è arrivata forse prima del previsto, i giocatori biancocelesti sembrano non riuscire ad assimilare le nozioni Sarriane. In particolare i big della rosa stentano ad entrare nel meccanismo di pensiero dell’allenatore toscano, sfoderando prestazioni al di sotto degli standard soliti. Tutto questo però va assolutamente messo da parte, perché domenica arriva la sfida più attesa, il Derby di Roma. I giallorossi di Mourinho arrivano emozionalmente e a livello di risultati assolutamente in maniera positiva, reduci dalla vittoria casalinga contro l’Udinese e con il morale alle stelle, grazie anche al lavoro di connessione che sta portando avanti lo Special One tra gruppo squadra e tifoseria. E’ vero però che un pò di fatica dal punto di vista del gioco e delle prestazioni c’è stata anche da parte della Roma, in più sarà assente Lorenzo Pellegrini, a causa del cartellino rosso rimediato nel match contro i friulani. Missione difficile per la Lazio ma non impossibile. Il Derby si vince soprattutto di nervi, con la testa e con il cuore. E’ ora di tirare fuori carattere e attributi, requisito principale per una stagione di successo. La quadra tattica arriverà, in panchina c’è un Maestro che sa perfettamente quello che va fatto e che con il seguito di squadra e tifosi può tornare a divertirsi e far divertire. Può ricominciare tutto dal Derby, dove non conta chi è più bello, ma chi ci crede di più.
*Tifoso Lazio