Nel segno e nel nome di Josè

Stefano Sale *
Nel segno di Josè. Voglia, capacità ed onestà. Si respira aria nuova.  La partita di esordio in A con la Fiorentina aveva portato entusiasmo per le giocate dei singoli, la voglia e la determinazione della squadra, si reagisce e non ci si abbatte mai agli episodi negativi. Mette subito dentro Tammy dopo neanche un allenamento coi compagni, sapendo che questa è una tigre che scalpita. La squadra lo segue.  Il portoghese sta lavorando per cambiare il DNA e la mentalità non solo della squadra ma anche la filosofia all’interno del club. Grazie anche ai proprietari che lo hanno convinto proprio perchè credono in questo tipo di progetto. Non si fanno proseliti, proclami e non ci sono alibi per nessuno. Per lui i tifosi sono la spina dorsale del club, vanno inseriti nel contesto delle idee con partecipazione emotiva da parte della squadra. Mourinho è troppo avanti e se rendono conto tutti, anche i media, ed è tornato anche il rispetto finalmente. Archiviata anche la pratica Trabzonspor con tre gol e l’accesso ai gironi di conference league, nonostante il tecnico ribadisca giustamente che non tutto è andato nel verso giusto, ci sono errori da correggere e situazioni da rivedere. Proprio come contro la Fiorentina. Subisce l’avversario un po’ troppo, qualche sbavatura dietro, finora il portiere è stato portiere vero e questa è una notizia. Rui Patricio è il migliore finora con delle parate enormi salva-risultato. Ma come i gigliati, la quadra turca è di buon valore quindi un po’ di sofferenza ci può stare.  Come dice Mou, ora vinciamo ma non saranno sempre vittorie. L’importante è far salire il livello di crescita mentale. Ora vediamo cosa ci porta il mercato se arriverà qualcuno, poi guardiamo avanti, a Salerno per vincere ovviamente. Forza Roma.

*Roma Club Dublino, tifoso Roma