Italia agli Ottavi, demolita anche la Svizzera

Nella foto: Esultanza Italia (Foto Gino Mancini)

Massimo Ciccognani

Gli indizi sono tanti e portano tutti alla stessa conclusione. Questa Italia è davvero una gran bella Nazionale. Forte, granitica, ineccepibile in ogni zona del campo. Demolita anche la Svizzera, decima vittoria di fila e altrettante senza prendere gol. L’Italia resta a punteggio pieno dopo due giornate ed è matematicamente agli Ottavi di finale. Se uscirà come prima, lo scopriremo domenica prossima alle 18 all’Olimpico, quando affronterà il Galles, che nel pomeriggio è tornato in piena corsa battendo per 2-0 a Baku la Turchia. nAl momento Italia 6, Galles 4, Svizzera 1, Turchia 0. Per gli azzurri è tutto oro quel che riluce. Dopo il 3-0 alla Turchia, arriva alla Svizzera, domata da una doppietta di uno straordinario Manuel Locatelli. Terzo gol di Ciro Immobile. Tre a zero come alla Turchia. E l’Italia va.

Tocca a Di Lorenzo

Mancini cambia un solo interprete rispetto alla vittoriosa gara d’esordio con la Turchia, dentro Di Lorenzo al posto dell’infortunato Florenzi. Dalla parte opposta, nel 4-3-3 del tecnico di Jesi, c’è Spinazzola. Bonucci e Chiellini centrali davanti a Donnarumma. In mezzo i soliti Barella, Jorginho e Locatelli, con Berardi e Insigne nel tridente offensivo a sostegno di Ciro Immobile. Petkovic opta invece per un 3-4-1-2. Tra i pali c’è Sommer,  dietro Elvedi, Schar e Akanji. In mezzo Mbabu, Freuler, Xhaka e Rodriguez. Shaqiri alle spalle di Embolo e Seferovic. Gara affidata al russo Sergej Karasev.

Guizzo Locatelli

Tanta, tanta Italia nella prima frazione. Giudiziosa, attenta. La Svizzera prova a partire forte per far capire di esserci, giusto un guizzo di Embolo, ma deve rivedere ben presto i piani. Non è aria, perchè l’Italia è veramente tanta. Gioca compatta nello spazio di appena venti metri. Dietro Chiellini e Bonucci regalano nulla a Embolo e Seferovic, in mezzo il possibile romanista Xhaka predica nel deserto, Shaqiri si vede poco. In campo solo Italia, conclusioni svizzero zero assoluto, mentre l’Italia comincia a farsi vedere con continuità dalle parti di Sommer. Di poco alta una conclusione di Immobile, da dimenticare quella di Insigne. La partita l’Italia la decide in mezzo, dove ha tanta qualità e recupera palloni in quantità industriale. Il resto lo fanno Berardi e Spinazzola che mandano ai pazzi i loro angeli custodi. Ci prova proprio Berardi, senza fortuna, poi arriva il gol di Chiellini che svetta da tre difensori elvetici. La palla rimane lì, e il capitano è il più lesto a ribadire in rete. Interviene il Var che ravvede un tocco di mano dell’azzurro. Rete annullata. Ma l’Italia è sulle ali dell’entusiasmo e spinge ventre a terra, ma perde Chiellini per un problema muscolare. Dentro Acerbi. Non dovrebbe essere niente di grave, solo precauzione. E a stretto giro arriva il vantaggio. Gran giocata di Locatelli che apre per Berardi che sfonda a destra, mette in mezzo, proprio sui piedi di Locatelli. Stavolta tutto regolare: 1-0 Italia. Azzurri indemoniati, con l’argento vivo addosso. Spinazzola fa tremare Schar, lo manda al bar, ma poi chiude di poco fuori. Ancora lo spiritato Spinazzola, Mbabu si salva in angolo. Uno a zero all’intervallo.

Ancora lui

Petkovic cambia: dentro l’attaccante della Dinamo Zagabria Gavranovic per uno spento Seferovic. Gli elvetici non hanno alternative e devono partire forte se vogliono recuperare la partita. Adesso è la Svizzera a spingere, ma l’Italia quando riparte sono dolori.  E alla prima ripartenza, arriva il raddoppio. Fuga di Barella, frenato, ppi il centrocampista dell’Inter chiama all’azione Locatelli che arma il destro e di collo da fuori area infila l’angolino: 2-0 Italia. Da paura.

La chiude Immobile

Doppio cambio per Petkovic che mette fine alle sofferenze di Mbabu e Schar per far posto a Widmer e Zuber.  L’Italia gioca e si diverte, meno gli svizzeri che continuano a subire l’iniziativa degli azzurri. A centrocampo non c’è partita, anche se gli svizzeri si giocano il tutto per tutto negli ultimi trenta minuti. Spavento per una percussione di Zuber, doppia conclusione, Donnarumma c’è. Poi Barella fa tutto bene ma calcia alto da buona posizione. Dentro Chiesa e Toli, fuori Insigne e Berardi. L’Italia gioca sul velluto, Immobile di destro sfiora il terzo gol con palla din poco sul fondo poi perde l’attimo qualche istante dopo su un’altra percussione che meritava miglior sorte. Vargas per Shaqiri, Sow per Freuler nella Svizzera, Pessina per Locatelli, Cristante per Barella nell’Italia al tramonto del match. Partita giocata a ritmi altissimi, squadre stanche. Non per Immobile, che cerca il gol dopo tante occasioni e lo trova a uno dalla fine. Poi il fischio finale di Karasev. Vince ancora l’Italia che sa di essere già ai quarti. Per il primo posto dovrà aspettare domenica, ma dopo altri tre gol, dovranno essere sempre gli altri a preoccuparsi di noi.