Non solo una grande stagione con il Sassuolo, ma anche tanta intraprendenza con la maglia della Nazionale. Manuel Locatelli è diventato anche un pezzo pregiato del calciomercato, ma per adesso pensa solo alla Nazionale e ad un sogno che si è avverato. “Essere qui è un’emozione, è una cosa che sognavo da bambino. Non so che formazione sceglierà il mister ma cercheremo di farci trovare pronti. C’è responsabilità, vai in campo per gli italiani, è una responsabilità che tutti vorrebbero prendersi. E’ un orgoglio”.
Il mercato, non lo tocca. “Sono solo chiacchiere. C’è una competizione così importante da giocare che sono concentrato su questo”.
Da venerdì si fa sul serio e Manuel vede Euro2020 come una grande opportunità. “Il fatto che sia stato spostato mi ha agevolato, è stata una stagione dove sono maturato. Sono cambiato come calciatore, come persona, mi sento più maturo e responsabile”.
L’Italia fa sognare, gioca bene e si diverte. “Abbiamo un’identità precisa sul come giocare. Le difficoltà, se ci saranno, saremo pronti. Nasciamo così: abbiamo unità d’intenti, risalterà anche in queste occasioni. Rappresentare l’Italia è una cosa da raccontare ai figli. Guardavo queste competizioni all’oratorio sul maxi schermo. So quanto sarebbe bello giocare, daremo tutto per l’Italia. Il mio ruolo? Mi trovo benissimo quando gioco a due come a Sassuolo, come qui quando impostiamo. Posso dare equilibrio e andare avanti con la palla, cercare la giocata. Posso giocare anche davanti alla difesa, sono anche duttile”.
Primo scoglio, la Turchia. “E’ una squadra importante, hanno giocatori bravi come Calhanoglu con cui ho giocato insieme. Non sarà facile ma dovremo dare tutto. Per me è una rivincita per me stesso. Quando hai queste delusioni è importante rilanciarsi, dimostrare il proprio valore. Non so se sia una rivincita per chi non ha creduto in me, penso al presente. E’ normale che ci siano voci di mercato ma la maturità di cui parlo è lo step per cui non mi lascio condizionare. E’ così importante che sarebbe sprecato pensare al mercato anche se so che dopo l’Europeo dovrò prendere delle decisioni. Ho parlato con Carnevali, siamo consapevoli della strada da prendere”.
De Zerbi e Mancini. “De Zerbi e Mancini sono tatticamente simili ma molto diversi. E’ un peccato che il mister sia andato via dall’Italia, gli auguro le migliori fortune. Può diventare un top a livello internazionale, glielo auguro e lo merita”.
Il suo modello di calciatorte, lo ha ritrovato nello staff azzurro. “Sempre ammirato Daniele De Rossi: non aveva il 5 come me in Nazionale ma è stato un esempio e lo è. Avevo anche soggezione a parlarci, ho vissuto come voi il Mondiale del 2006 quando andava a calciare il rigore in finale. Per me è un privilegio averlo qua, mi auguro di raggiungere i suoi livelli. Ora che l’ho conosciuto posso dire che è una brava persona. Per l’idea che aveva da giocatore, vorrà impostare il gioco in possesso palla, sul dominio. Sarà un allenatore carismatico, lo si nota anche qui, nel parlarci, sarà un allenatore carismatico, è certo”.
Sui compagni di reparto. “Verratti lo studiavo su Youtube, ho visto quanto sia forte. Ti sfida quando ha la palla, è fortissimo. Spero recuperi presto, dovessi giocare al suo posto, dico che posso dare quel che ho, poi vedremo in partita quale sarà il risultato. Jorginho è veramente forte, ha una dota che gli invidio: sa far giocare bene anche i compagni, sa dare equilibrio, fiducia. Ti fa giocare bene. Poi conosciamo bene Marco, io posso dare altre qualità ma non siamo simili”.
L’ultima, è sul ritorno del pubblico allo stadio. “E’ qualcosa di bellissimo, canterò l’inno come mai fatto prima. Sentirli sarà fantastico, avere i miei cari allo stadio sarà bello e determinante. Ora che le cose vanno meglio sarà tutto bellissimo”.