Superlega. Reintegrati nove ribelli: Juve, Real e Barça deferite

Adesso è ufficiale: la UEFA ha definito un accordo con i 9 club che sono usciti dalla Superlega. “In uno spirito di riconciliazione e per il bene del calcio europeo – si legge nella nota della UEFA – 9 dei 12 club coinvolti nel progetto cosiddetto “Superlega” hanno presentato alla UEFA una “Dichiarazione di impegno del club” che definisce la posizione dei club, compreso il loro impegno alle competizioni UEFA per club e alle competizioni nazionali per club. La UEFA ha convocato un Emergency Panel del suo Comitato Esecutivo, che ha preso in debita considerazione lo spirito e il contenuto della Dichiarazione di impegno dei club e ha deciso di approvare varie azioni, misure e impegni presi dai club. Una conferma formale degli impegni e delle modalità di reintegrazione e partecipazione dei club alle competizioni UEFA per club è stata concordata e firmata dalla UEFA e da questi nove club. Le misure di reinserimento approvate sono complete e definitive”.

“Quei nove club – continua la nota ufficiale del massimo organo calcistico internazionale – riconoscono e accettano che il progetto della Superlega è stato un errore e chiedono scusa ai tifosi, alle federazioni nazionali, ai campionati nazionali, ai club europei e alla UEFA. Hanno anche riconosciuto che il progetto non sarebbe stato autorizzato in base agli Statuti e ai Regolamenti UEFA”.

In particolare, ogni club:

– riconosce e accetta senza riserve la natura vincolante degli Statuti UEFA;

– rimane impegnato e parteciperà a qualsiasi competizione UEFA per club ogni stagione per la quale quel club si qualifica per merito sportivo;

– rientrerà nella European Club Association, che è l’unico organo di rappresentanza per i club riconosciuto dalla UEFA;

– adotterà tutte le misure in loro potere allo scopo di porre fine al loro coinvolgimento nella società costituita per formare e gestire la Superlega e cessare qualsiasi azione legale correlata esistente;

– come gesto di buona volontà, e insieme agli altri club, effettuerà una donazione per un totale di 15 milioni di euro, da utilizzare a beneficio dei bambini, dei giovani e del calcio di base nelle comunità locali di tutta Europa, incluso il Regno Unito;

– sarà soggetto alla trattenuta del 5% dei ricavi che avrebbero ricevuto dalle competizioni UEFA per club per una stagione, che verrà ridistribuito;

– accetta che vengano inflitte ammende sostanziali se cercano di giocare in una tale competizione non autorizzata (100 milioni di euro) o se violano qualsiasi altro impegno che hanno stipulato nella Dichiarazione di impegno del club (€ 50 milioni); 

– fornirà impegni individuali alla UEFA in cui tutti i principi e valori stabiliti nel Memorandum of Understanding 2019 tra la UEFA e la European Club Association sono accettati.

I seguenti club sono coperti e hanno accettato queste misure: Arsenal, Milan, Chelsea, Atlético Madrid, Inter, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham.

“Inoltre, e andando avanti, la UEFA si riserva tutti i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna contro quei club che finora si sono rifiutati di rinunciare alla cosiddetta “Superlega”. La questione sarà prontamente deferita agli organi disciplinari UEFA competenti”, conclude la nota ufficiale UEFA.

Usa bastone e carota il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin, che commenta le misure di reintegro per nove club fondatori della SuperLega. “Ho detto al Congresso UEFA due settimane fa che ci vuole un’organizzazione forte per ammettere di aver commesso un errore soprattutto in questi giorni di prova sui social media. Questi club hanno fatto proprio questo. Accettando i loro impegni e la volontà di riparare il disagio che hanno causato -aggiunge Ceferin – la UEFA vuole lasciarsi questo capitolo alle spalle e andare avanti con uno spirito positivo. Le misure annunciate sono significative, ma nessuna delle sanzioni finanziarie sarà trattenuta dalla UEFA. Saranno tutte reinvestite nel calcio giovanile e di base nelle comunità locali di tutta Europa, incluso il Regno Unito. Questi club hanno riconosciuto rapidamente i loro errori e hanno agito per dimostrare il loro futuro impegno per il calcio europeo. Lo stesso non si può dire per i club che rimangono coinvolti nella cosiddetta “Superlega” e la UEFA tratterà successivamente con loro”. Naturalmente Ceferin punta il dito contro Juventus, Barcellona e Real Madrid. La UEFA, si legge nella nota, si è infatti riservata “i diritti di intraprendere qualsiasi azione ritenga opportuna contro quei club che finora si sono rifiutati di rinunciare alla Superlega. La questione sarà prontamente deferita agli organi disciplinari competenti”.

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