
Dimenticare Bergamo e ripartire. E’ la missione della Roma che chiude il 2020 all’Olimpico contro il Cagliari dell’ex Di Francesco. “Farò dei cambi per domani, sono tante partite ora che abbiamo fatto. Per poter vincere farò qualche cambio. Quella di domani sarà una partita difficile, come tutte. Una partita che vogliamo vincere. Il Cagliari è una buona squadra, che vuole il pallone, brava in contropiede. Vogliamo vincere e giocare bene. Le mie parole alla squadra? Ho visto una buona reazione, hanno capito ciò che ho detto”.
Fonseca cambia e anticipa qualche tema di formazione. “Spinazzola non sta bene e non ci sarà. Pedro invece è sicuro di una maglia. Probabile vedere Calafiori, Kumbulla e Villar. Smalling? E’ normale che Chris non sia al meglio adesso, è tornato da poco. Sta migliorando. In questa questione della difesa a 3 con Smalling non è vero che non vada bene. Ha giocato tante volte li e anche bene”. I portieri? Quando sbagliamo, sbagliamo tutti e io sono il principale responsabile. Ho fiducia in entrambi i portieri”.
Di Francesco: “Regalo di Natale? Fare punti a Roma”
Torna per la prima volta in quello stadio che gli regalato gioie e dolori. “È la prima volta per me, però arrivo tranquillo e pensando solo al Cagliari e a come fare bene – dice Eusebio Di Francesco – . Noi vogliamo riprenderci i punti lasciati per strada, attraverso con una grande prestazione: domani sarà fondamentale gli uomini giusti per affrontare una squadra che qualitativamente ci è superiore, per questo dovremo fare una grande partita. Sono abituato a gestire le pressioni, ma è evidente che torno in un ambiente che mi ha dato tanto e mi dispiace che non ci sia il pubblico. Al di là della semifinale di Champions, mi piace ricordare tutto il percorso: l’aver lanciato Zaniolo al Bernabeu è certamente una soddisfazione, così come lo scudetto vinto da calciatore. Ma non basterebbe un’intervista per ricordare il tutto”. Ma domani servirà un grande Cagliari. “Ai miei chiedo attenzione e malizia: lo spirito non manca, la voglia di far bene c’è, la disponibilità c’è e mancano solo i risultati. Il regalo più grande sarebbero i punti: vorrei che tornassimo a casa con dei punti. La disamina però si fa in maniera differente dal risultato: io devo fare una disamina tecnica, ma è ovvio che i giornalisti si concentrino sui risultati”.