Il riscatto lo trova la Lazio, Napoli invece condannato alla seconda sconfitta esterna consecutiva. All’Olimpico finisce 2-0 per la banda Inzaghi per effetto dei gol di Immobile nel primo tempo e Luis Alberto nella ripresa. Napoli senza l’attacco titolare, con in campo il solo Lozano, ma è innegabile che senza Mertens, Insigne e Osimhen, il Napoli sia un’altra cosa rispetto allo splendido giocattolo di qualche settimana fa. Di contro una Lazio avvelenata (un punto nelle ultime due partite) e vogliosa di tornare a dare un senso alla sua stagione. E la vince a Lazio, pratica, cinica e concreta rispetto ad un Napoli passivo, irriconoscibile, con troppi uomini fuori fase. Anche se Gattuso paga care le assenze. Per la Lazio tre punti d’oro dopo due giornate di grande affanno (sconfitta in casa con il Verona e pari a Benevento), che consentono a Inzaghi di agganciare l’Atalanta al settimo posto a quota 21. Fallisce il salto di qualità il Napoli che rimane al quinto posto con 23 punti (potranno essere 24 se sarà restituito il punto di penalizzazione per la mancata presentazione a Torino contro la Juve), ma che fallisce il riscatto dopo l’inopinata sconfitta di San Siro.
Nella Lazio dopo la perdita di Correa, si ferma anche Acerbi durante il riscaldamento (in campo Caicedo e Hoedt), Gattuso invece deve fare a meno di Mertens e Osimhen infortunati, Insigne squalificato, con un attacco ridisegnato con Lozano, Politano e Petagna. I ritmi sono bassi ed è un vantaggio per i padroni di casa che ragionano meglio rispetto ad un Napoli colpevolmente assente. Dietro marcature lentissime, atteggiamento irriverente e spocchioso. Prova a darsi da fare Petagna ma predica nel deserto. Irriconoscibile Fabian Ruiz che solo una volta trova lo smalto per battere rete, bravo l’ex Pepe Reina a chiudere. Sugli esterni il Napoli non graffia (Di Lorenzo e Rui impalpabili), in mezzo Fabian latita, Zielinski si perde sul più bello. La Lazio fa quella che doveva fare. Attenta dietro, pragmatica dalla cintola in su. E alla prima occasione la Lazio colpisce con il solito Ciro Immobile che la gira di testa di giustezza da centro area (troppo spazio concesso dal reparto difensivo azzurro, Maksimovic dov’era?) raccogliendoun cross al bacio di Marusic. Per il torrese è il dodicesimo gol nelle ultime tredici partite. La Lazio ha controllato, ma la vera responsabilità è del Napoli che non ha mai impresso alla gara un timbro indelebile. Reina, dopo Ruiz, ci mette una pezza su Zielinski, ma il Napoli è tutto qui e la Lazio è stata brava a reggere l’urto e gestito bene il vantaggio. Gattuso rischia di perdere Koulibaly che si ferma, la panchina fa riscaldare Manolas. Il senegalese stringe i denti ma non è irreprensibile: prende un giallo per un fallo su Caicedo e qualche minuto dopo ferma Milinkovic con un fallo. Immobile chiede il secondo giallo, ma Orsato lascia correre.
Dieci minuti nella ripresa e finisce la partita di Koulibaly, oltre a quella di Politano: dentro Manolas ed Elmas, scelte giuste con Elmas che si piazza a sinistra e Lozano scivola dalla parte opposta. Ma non c’è tempo per sistemarsi in campo che la Lazio piazza il colpo mortale. Gli errori si pagano e il Napoli lo paga a carissimo prezzo. La frittata la combina Mario Rui che rimette una palla in orizzontale che finisce nel radar di Escalante che lascia a Immobile che vede a rimorchio l’inserimento di Luis Alberto che dal limite la piazza dove Ospina non può arrivare. Il Napoli continua ad essere troppo timido: non bastano gli inserimenti di Lobotka e Ghoulam. Gattuso perde anche Lozano costretto a lasciare il posto nel finale a Malcuit per un problema alla caviglia, accompagnato a braccia fuori dal campo. Altra tegola che non ci voleva per Gattuso. Che adesso dovrà lavorare sulla testa di una squadra apparsa spenta, ma che mercoledì è chiamato a ritrovare la via della vittoria al “Maradona” contro il Torino. Vittoria meritata invece per la Lazio, attesa mercoledì ad un nuovo esame verità a San Siro contro la capolista Milan.