Maurizio Carfizzi*
Inizia un nuovo campionato, la giostra dei sogni ricomincia a camminare dopo la pantomima del finale di campionato scorso che doveva riprendere solo per questioni economiche legate ai diritti televisivi. Speriamo a questo punto di rivedere al più presto i tifosi sugli spalti, e colgo, con grande soddisfazione, la decisione del Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini l’apertura degli stadi in piccola parte e ovviamente su invito. Questa decisione ovviamente fa discutere perché tale modalità deve essere uniformata per non agevolare nessuno e invito il ministro Spadafora e il Presidente della FIGC Gravina ad entrare nel merito di quanto disposto da Bonaccini e regolare questa modalità per tutte le categorie. In primis il mio pensiero va alle società minori che sono le più penalizzate da questa situazione causata da questa maledetta pandemia che sembra non voler sparire.
Tornando alle cose del campo e al mio caro Napoli non posso non notare che mai come quest’anno De Laurentiis, ( e chi mi segue su queste colonne sa che l’ho sempre criticato quando dovevo) abbia speso tanto. Investimento importante quello di Viktor Osimhen, che ricalca gli investimenti fatti nel passato quando il Napoli scovava giovani da lanciare ( come Hamsik o Cavani), segno di un ridimensionamento ma solo sulla carta (dopo gli acquisti di Higuain o dello stesso Manolas). Paghiamo lo scotto anche in termini di bilancio, oltre che tecnici della dissennata stagione di Ancelotti, devastante dal punto di vista tecnico (il peggiore Napoli dell’era ADL), oltre che di bilancio, con le mancate cessioni di Allan e Koulibaly lo scorso anno per accontentare il “Maestro di Reggiolo”, che avrebbero portato grosse plusvalenze per nuovi investimenti societari, ma Carletto fermò tutto, trattenendo in rosa uno scontento Allan e Koulibaly, che orfano di Albiol e della maniacalità che aveva Sarri per la fase difensiva, ha disputato una stagione disastrosa, facendo scendere anche le sue quotazioni. A gennaio ADL ha rimediato cercando di anticipare il mercato con gli acquisti in fotocopia di Demme e Lobotka, che hanno rinforzato la mediana, e quelli formalizzati a giugno di Petagna e Rrhamani. A luglio è invece arrivato Osimhen che nella rosa prenderà il posto di Milik. Adesso attendiamo con ansia l’addio di Milik, che oltre ad essersi dimostrato un giocatore di medio livello, anche come uomo si è dimostrato un mediocre, chiedendo un ingaggio fuori mercato, considerando che è stato pagato per 2 anni senza che giocasse. Ecco quindi ripartire un Napoli, all’insegna della continuità con Gattuso, ma alla ricerca di due tasselli in rosa: un centrocampista fisico, alla Bakayoko o alla Vecino, e un terzino sinistro capace di giocarsi il posto con Mario Rui, visto che Ghoulam ormai è l’ombra di sé stesso.
Le griglie dei giornalai ci vedono in sesto-settimo posto: io non sono d’accordo. Come qualità e come ampiezza dell’organico siamo dietro solo Inter e Juventus. Certo, il Milan si è rinforzato, l’Atalanta è sempre là, Lazio e Roma non molleranno, ma questo Napoli può dire la sua e lottare per restare tra le prime quattro. FORZA NAPOLI SEMPRE
* Ex calciatore, tifoso Napoli