Brutta Juve, il Cagliari la punisce (2-0)

Per una squadra già campione d’Italia dalla gara precedente, non fa certo testo la sconfitta di Cagliari, anche se qualche interrogativo sulla tenuta dei bianconeri rimane. Alla Sardegna Arena, fa festa la squadra di Zenga che si impone per 2-0 per effetto dei gol messi a segno da Gagliano e Simeone. Nella Juve, prima da titolare per Simone Muratore, centrocampista centrale della Juventus che puntella il reparto. Per il resto non c’è Dybala, sostituito da Higuain, mentre in porta c’è Buffon al posto di Szczesny. Nel Cagliari dentro Faragò come esterno di destra, Mattiello sulla sinistra ma anche Gagliano, classe 2000, in attacco con Simeone.

Aspetti Ronaldo a caccia di gol per riprendere Immobile e trovi Gagliano, il vent’enne di Alghero, che prova in diagonale, ma Buffon è attento. Meglio i sardi che a terzo tentativo, passano: Faragò mette in mezzo con il contagiri, Mattiello la recupera dall’altra parte e centra perfettamente proprio per Gagliano che, alla prima da titolare, batte Buffon. La squadra di Zenga tiene bene il campo, non disdegna qualche incursione con Mattiello e Ionita, mentre dall’altra parte è Cristiano a rendersi pericoloso, prima con un gol annullato per evidente fuorigioco, poi con un’azione personale che viene murata al limite dopo due errori consecutivi di Rog.

La Juventus è lenta e prevedibile nella manovra, così al tramonto del primo tempo Gagliano trova la giocata su Simeone che punta l’avversario e lascia partire un diagonale non irresistibile. Maluccio Buffon, costretto a raccogliendo il pallone dal fondo del sacco. La ripresa non cambia il canovaccio, perché ad andare vicino al 3-0 è il Cagliari con Joao Pedro, dalla distanza, dopo una giocata di Paloschi.

Nella ripresa continua la solita gara per Cristiano Ronaldo di tiro a segno, senza grande costrutto. Higuain si pesta i piedi con il portoghese, mentre il Cagliari ha più volte l’opportunità di arrotondare ulteriormente il punteggio. Soprattutto con un’azione di Simeone che prima viene murato da Bonucci, poi con il sinistro manda fuori da posizione invitante. Meritata sconfitta quindi per una Juventus infarcita di giovani e Ronaldocentrica, probabilmente un po’ troppo. Senza Dybala non c’è grande pericolosità offensiva, al netto dell’ultima occasione di Zanimacchia: tiro da lontano da 35 metri e parata di Cragno.

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