dal nostro corrispondente
Daniele Orieti
MADRID In Spagna il piano sportivo-sanitario prosegue senza intoppi verso il ritorno al calcio giocato. Da lunedì si è passati dall’allenamento individuale, alla preparazione atletica fino a dieci giocatori insieme, sperando di poter dare il calcio d’inizio per quest’ultima parte di stagione il 12 giugno prossimo. Il presidente della Liga Spagnola, Javier Tebas, ha confermato che le misure che saranno prese e studiate per garantire la salute ai giocatori, garantiranno quasi al cento per cento il non contagio tra i giocatori. Il protocollo, in caso di un eventuale atleta contagiato a seguito di una partita, sarà quello di isolare immediatamente il ragazzo, con la successiva disinfestazione di tutti i locali nei quali avrebbe potuto sostare il giocatore in causa. Di seguito si faranno i tamponi a qualsiasi persona, compagni, staff medico, tecnico, a tutti i familiari e per maggior sicurezza,. Questa sarà una novità assoluta per il calcio spagnolo: verranno esaminate le immagini della partita giocata e chiunque dei giocatori avversari, avrà avuto un contatto fisico con il giocatore contagiato per più di cinque minuti, verrà poi esaminato sanitariamente. Secondo le direttive e le comunicazione ufficiali sanitarie, il contagio avverrebbe dopo i quindici minuti di stretto contatto tra le persone, ma il calcolo effettuato ad oggi il contatto tra i giocatori non dovrebbe oltrepassare i cinque, quindi mettendo il rischio di un eventuale contagio, praticamente a zero. Le altre misure di sicurezza sanitaria, preventive saranno quelle di esaminare tutti i giocatori e staff 24 ore prima di ogni partita da disputare, disinfettare bene le mani, dopo il riscaldamento e quindi prima di entrare in campo, il divieto dello stringersi la mano tra i calciatori, l’obbligo per chi sarà a bordo campo di usare mascherine e guanti, la igienizzazione dei palloni, e per ultimo le conferenze stampa degli allenatori avverranno tramite video interviste.