Ripresa allenamenti, Assocalciatori critica: “Decisioni discriminatoria”

Nella foto: Damiano Tommasi (Foto Gino Mancini)

L’assocalciatore non ci va tenera con le decisioni del Governo in merito alla ripresa degli allenamenti degli sport di squadra che per ora non hanno certezze. Dopo la firma del dpcm sulla fase 2, esiste una possibile data della ripresa degli allenamenti collettivi, fissata per il 18 maggio. Ma il ministro Spadafora resta alla finestra in attesa dell’evoluzione del virus. “L’Assocalciatori – so legge in una nota – manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano. Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l’attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile”.