Sarri: “Ci aspettano 14 mesi di calcio senza soste. La Juve? Vedo troppo odio”

Nella foto: Maurizio Sarri (Foto Gino Mancini)

 

Tanti aneddoti ma anche uno sguardo al futuro. È un Maurizio Sarri diverso da quello che si sente parlare nelle solite conferenze stampa pre e post partita quello che oggi ha partecipato a distanza al programma “A casa con la Juve”, in onda sulla web-tw bianconera JTV. Il tecnico ricorda i primi passi in Eccellenza, l’incontro a Figline con Dustin Hoffman ma pensa anche alla ripresa delle competizioni, quando l’emergenza sarà superata. “Ho rivisto alcune partite nostre, quando sei distaccato hai impressioni diverse. Dobbiamo pensare che l’estate la faremo, speriamo giocando, e credo che ora sia anche il momento giusto per staccare un po’. Faremo 14-15 mesi consecutivi”. E quando gli è stato chiesto quale sarà il primo luogo dove vorrebbe andare quando sarà finito tutto, il tecnico juventino ha risposto: “A Roma per la finale di Coppa Italia. L’altro qualsiasi sede europea, vuol dire che saremo andati avanti in Champions”. Sarri ha spiegato anche cosa significhi per lui far parte della Juventus. “Ci sono due cose che mi hanno colpito, amore ed odio – ha aggiunto -. Siamo circondati da tutti e due. Questo è un qualcosa che riesci a capire solo quando vivi il mondo Juventus. Noi siamo quelli sempre favoriti dagli arbitri, poi vedi i numeri e sono impressionanti in un’altra direzione. Quando fuori c’è così tanto odio ti attacchi all’interno, se diventi gobbo è perché ti attacchi a quello che c’è dentro. Detto questo ovunque andiamo c’è sempre una bella parte dello stadio che fa il tifo per noi”.