Totti, addio alla Roma: lunedì al Coni l’annuncio ufficiale

L'amarezza sul volto di Francesco Totti

Massimo Ciccognani

E’ il momento peggiore della Roma. Appena una ventina di giorni fa l’addio al club giallorosso di Daniele De Rossi. Lunedì arriverà anche quello di Francesco Totti. Il 17 giugno del 2001 Francesco vinceva l’ultimo scudetto giallorosso, il 17 giugno 2019, esattamente diciotto anni dopo, lascia la Roma anche da dirigente. Era stato lui stesso a fugare tanti dubbi nei giorni scorsi, dichiarando sul proprio profilo twitter di voler chiarire pubblicamente la sua posizione. Lo farà lunedì alle ore 14 presso il Salone d’Onore del Coni. E sarà addio alla Roma. Una decisione che era nell’aria dopo aver rivisto come in un film la sua storia dirigenziale dopo l’addio al calcio giocata. Una carriera strozzata, utilizzato dal club sempre e solo per fare vetrina, mai per decidere.   E’ successo con l’addio di Daniele De Rossi che Francesco avrebbe voluto vivere in maniera diversa, continuato con il nuovo direttore sportivo e allenatore. Totti avrebbe scelto Massara ma la società ha puntato su Petrachi e con il tecnico avrebbe voluto su tutti Rino Gattuso ed invece è stato scelto Paulo Fonseca. Per carità, niente contro Petrachi e Fonseca, solo l’amarezza nel non essere assolutamente preso in considerazione in decisioni importanti.  E stavolta Totti non ha gradito. E non è andato a Londra al vertice della settimana scorsa, dove avrebbe potuto apportare nulla di nuovo visto che tutto era già stato deciso. Senza dimenticare che a Londra avrebbe dovuto incontrare Franco Baldini, consulente del presidente Pallotta con il quale non corre certo buon sangue. E tutto questo spiega l’assenza di Francesco nella City dove, è vero, era stato invitato, ma dove avrebbe potuto apportare nulla ad un progetto già avviato. Insomma, impossibilitato a prendere decisioni, non ha neppure accettato l’offerta di rivestire il ruolo di direttore tecnico. Il ceo Fienga ha provato in tutti i modi, dopo l’intervento di Pallotta, a convincerlo e prendere in considerazione la proposta, ma stavolta Totti è stato irremovibile. E ha deciso di togliere il disturbo. Lo farà lunedì pomeriggio spiegando in una conferenza stampa al Salore d’Onore del Coni, i motivi dell’addio. Non sarà un addio polemico, ma è certo che ribadirà quello che è il suo pensiero, quello di un un uomo trapiantato dal campo alla scrivania. Ma senza poteri, senza avere la possibilità di dire la sua nella storia di un club che ha vissuto trent’anni. Con tutta l’amarezza di una città che si sente svuotata a pochi giorni dall’addio di De Rossi e che non prenderà certo bene l’addio del capitano. Per il quale, il presidente della Figc Gravina, ha già detto che le porte della Federazione, per campioni come lui, sono sempre aperte. E’ già testimonial di Euro2020, ma un Totti con il suo passato, con la sua storia, la federcalcio stavolta non se lo farà sfuggire. L’esatto contrario di quello che ha fatto la Roma.

 

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