“Semplici” ma vincenti: la Spal sbanca l’Olimpico, Roma a picco

20.10.2018 MANCINI :: Roma vs Spal (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Delusione (Foto Gino Mancini)

Massimo Ciccognani

Altro che conferma. La Roma sprofonda in casa dopo quattro risultati utili consecutivi, cede di schianto alla Spal all’Olimpico e vanifica il buon momento dal quale arrivava. Vince la Spal (2-0) per effetto dei gol di Petagna su rigore e Bonifazi, uno per tempo che bastano ad uccellare una Roma vittima di se stessa, degli stessi errori che ne avevano caratterizzato il cammino fino alla sconfitta di Bologna. Una bruttissima Roma, figlia di nessuno, di un non gioco che ha evidenziato i vecchi limiti di una squadra troppo umorale. Partita presa sottogamba, testa alla Champions, errori grossolani pagati a carissimo prezzo alla vigilia della sfida champions con il Cska Mosca all’Olimpico. Non certo un bel viatico visto che i russi ieri hanno vinto in scioltezza in trasferta (2-0) sul campo dell’Anzhi. Brutta fino all’inverosimile con la testa troppo lontana dal campo di gioco, magari più alla Champions e poco ad una Spal accorta e generosa che nella prima frazione ha sfruttato una leggerezza di Luca Pellegrini per guadagnare il rigore trasformato da Petagna con il quale i ferraresi sono andati in vantaggio. Rigore peraltro dubbio (senza però che questo sia trasformato in un alibi), con Pairetto che nel dubbio non ha inteso verificare il Var. Come nella ripresa non ha valutato alla stessa maniera un intervento irregolare in piena area su Dzeko che avrebbe meritato la massima punizione. Ma il concetto, al netto di qualche nefandezza arbitrale, è un altro: Roma non pervenuta. Troppo leziosa, magari, come detto, con la testa al Mosca. Non un tiro in porta in quarantacinque minuti di nulla, errori nei disimpegni, squadra scollata incapace di imprimere alla gara il timbro giusto per provarla a chiudere subito. Niente De Rossi e Kolarov e neppure Schick, Pastore recuperato va in panchina. Fuori Manolas per fare spazio a Marcano accanto a Fazio, con Florenzi e Luca Pellegrini a presidiare gli esterni. Nzonzi e Cristante in mezzo, Dzeko in prima linea con Lorenzo Pellegrini, Under ed El Shaarawy a supporto. Poca roba la Roma, poca brillantezza, idee confuse e qualche errore di troppo in fase conclusiva con El Shaarawy e Dzeko che non la mettono dentro neppure a porta spalancata. Niente di niente. La Spal sfrutta gli spazi, tiene palla e a inizio ripresa, dopo il fallo su Dzeko non visto da Pairetto e un colossale errore sotto misura dello stesso bosniaco che si divora l’1-1, trova addirittura il raddoppio con Bonifazi che da azione di calcio d’angolo anticipa nettamente di testa Fazio e incorna alle spalle di Olsen. Due a zero Spal, Olimpico ghiacciato mentre Di Francesco corre ai ripari inserendo Kluivert per l’evanescente Cristante, con i giallorossi adesso disposti 4-2-4 con l’arretramento di Lorenzo Pellegrini accanto a Nzonzi e davanti una batteria di attaccanti ai quali Di Francesco chiede di ribaltare una situazione difficilissima visto che negli spazi è la Spal a rendersi maggiormente pericolosa.  Olsen nega a Petagna il raddoppio personale e il terzo gol ferrarese allungandosi per smanacciare in angolo la conclusione velenosa dell’attaccante biancoazzurro che si era liberato in area con una facilità disarmante. Roma nel pallone che attacca a testa bassa con la forza della disperazione ma con scarsa lucidità, quasi avesse dimenticato le geometrie costruite da Di Francesco fino ad oggi. E alla Spal non sembra vero di vedere la brutta copia della Roma che probabilmente si aspettava. Minuti che passano scanditi da una clessidra inappellabile. Si gioca solo nella metà campo spallina, Lorenzo Pellegrini fa una cosa bellissima ma anzichè il gol che la riapre trova la traversa. Ci si mette anche Pairetto che fa innervosire gli animi in campo non fischiando un fuorigioco alla Spal apparso netto, e in precedenza un fallo su Under che fa infuriare il baby turco. Dettagli in una giornata nera, dove la Roma non c’è stata. Un pericoloso passo indietro. Dentro anche Coric che rileva il nervoso Under e di nuovo 4-2-3-1. Ma i minuti passano e alla fine ne mancano appena venti. E a stretto giro Pairetto, manda negli spogliatoi il portiere Milinkovic Savic, che prende un giallo per perdita di tempo e poi scaraventa lontano il pallone. Nella Spal entra Gomis, mentre nella Roma spazio a Pastore per Lorenzo Pellegrini. Sette alla fine e c’è poco da fare quando Dzeko, solo in area, di testa la manda comodamente tra le braccia del portiere avversario. Non è aria. Cinque di recupero che trascorrono nel nulla di una Roma a testa bassa ma senza testa e idee. Vince la Spal. E con pieno merito. Martedì in Champions, servirà ben altra Roma, ma intanto i unti persi stasera, pesano come macigni sulle salle dei giallorossi accompagnati all’uscita dai sonori fischi di un Olimpico deluso. E tutti meritati.

 

Fotogallery Roma-Spal 0-2 (foto Gino Mancini)

L’abbraccio tra Di Francesco e Semplici prima del via
0-1: il rigore trasformato da Petagna
Dzeko va giù in aerea: per Pairetto non è rigore
Costa col parastinchi in mano: l’azione andava fermata
Lorenzo e Luca Pellegrini escono amareggiati dal campo
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