Champions. Domani Roma-Viktoria Plzen. Di Francesco: “Dobbiamo imporre la nostra qualità”

Massimo Ciccognani

Torna la Champions, appuntamento di vitale importanza per la Roma reduce dal successo nel derby. Domani all’Olimpico (ore 21), c’è il Viktoria Plzen ed è perfettamente inutile ribadire che come non mai servono i tre punti per ripartire anche in Europa dopo la sconfitta nella gara d’esordio al Bernabeu conro il Real. “Sono una squadra tosta, noi dobbiamo metterci ad armi pari e poi fare valere la nostra qualità – ha spiegato il tecnico in conferenza stampa a Trigoria -. Ieri com la squadra ho parlato solo di equilibrio. Bisogna saper anche lavorare e dare continuità a quello che stiamo facendo, nonostante un’ottima gara ed una vittoria importante. L’equilibrio è fondamentale, dare continuità a quello che stiamo facendo, gli atteggiamenti e lavorare come squadra. E’ la base più importante da cui stiamo ripartendo”. Sul modulo dimostra di avere idee chiare. “Sto lavorando con il 4-3-3 ma anche con il 4-2-3-1. E come avete visto, anche contro la Lazio li abbiamo alternati, dipende dalle situazioni e dagli avversari e dobbiamo essere bravi a modificare l’assetto in corso d’opera. E’ un’arma in più per noi”. Nojn ci sarà De Rossi, ma altri giocatori sono in forte dubbio. “A me cambiare tanto non piace ma bisogna esser bravi a leggere le situazioni. Ad oggi si è parlato poco del Plzen che ritengo una squadra tosta, di grande fisicità e struttura e con un attaccante che ha grandi potenzialità, mena e fa come fare gol. Noi dobbiamo capire che affrontiamo una squadra fisica e dobbiamo metterci ad armi pari e poi far valere la nostra cifra tecnica, che non c’entra nulla con il 4-2-3-1 o il 4-3-3. E’ chiaro che metterò i giocatori nel modo migliore per farli rendere”. Capitolo formazione, ancora qualche incertezza. “Kolarov, tanto per entrare nel vivo del discorso, è stato grande nel derby e ci tiene ad esserci anche domani nonostante una frattuta al dito. E’ però in dubbio per questa situazione, valuteremo e vedremo quale sarà la mia scelta se farlo giocare o meno. Kluivert  potrebbe giocare dal primo minuto”. La lingua batte dove il dente duole, e non poteva esserci riferimento al momento poco felice di Edin Dzeko. “Edin deve ritrovare solo il gol, vive per quello ma a me al derby è piaciuto. Per una decina di minuti ha subito certe situazioni, ma poi è stato bravo e determinante nel primo gol. E’ un giocatore che mi tengo stretto, è un attaccante che va coccolato. Per noi è troppo importante, ci sto lavorando a tutto tondo e sono sicuro che ritroverà il gol che gli darà serenità. Problema tattico? Che devo fare? Farlo partire più dietro? Dico solo che deve dare continuità, ha avuto opportunità, mi auguro possa averne di più, ci ha abituato a grandi gol, magari gliene serve uno semplice che gli dia serenità. Quando segnano gli attaccanti io sono contento, è un aspetto psicologico importante. Il gol ripulisce tante situazioni che lasciano il tempo che trovano”. In mezzo Pastore, Cristante e Pellegrini, giocatori importanti ma tutti con caratteristiche diverse. “In quel ruolo abbiamo anche Coric e Zaniolo in quel ruolo. Pastore è un po’ unico tra quelli che ho, insieme a Coric che ha un po’ più qualità tecniche, ha la giocata in più o quella che ti aspetti meno. Gli altri sono giocatori che danno più continuità in copertura e fase di possesso e che hanno più qualità di inserimento. Ma sono importanti i due mediani per lavorare così ed anche è importante il lavoro degli esterni. E’ un insieme di cose dove i giocatori devono essere bravi a muoversi insieme. Nzonzi è in grande crescita ed è passato anche per prestazioni di livello basso. Santon non ha giocato un minuto, poi ha giocato due gare di seguito facendo grande partite: se non si fosse allenato bene, non ce l’avrebbe mai fatta. L’allenamento è alla base della prestazione, se tutti dicevate che la preparazione non andava bene, mi dite come è cambiato tutto in sei giorni? Ci vuole la componente fisica, tecnica e mentale. Senza queste tre componenti non si va da nessuna parte”. Infine disamina sul momento della retroguardia e sul portiere Olsen. “Viene da un calcio differente da quello che pratichiamo noi. Appena ha la palla sui piedi cerca l’attaccante, cosa che può accadere ogni tanto. Lui ha lavorato tanto, ha una grande disponibilità, sta lavorando benissimo con i piedi e cerca di non buttare i palloni. Sta migliorando il suo posizionamento, perché deve essere predisposto. E’ successo anche con la Lazio, deve lavorare più alto rischiando qualcosina, sapendo che da lontano non è facile prendere la porta. Deve lavorare, ma io sono contento della sua disponibilità e sta capendo i termini richiesti e la lingua che è fondamentale per dialogare con i compagni. Luca Pellegrini dal primo minuto? E’ sempre un’idea, ma passa sempre attraverso quello che ho detto di Santon. Deve lavorare con grande umiltà e consapevolezza dei suoi mezzi: ha 15 minuti in Serie A, è entrato perché meritava di entrare e non è detto che in queste gare non possa esordire dal primo minuto, lo tengo in considerazione. Ma dipende da lui, spesso la formazione la fanno i calciatori con la loro disponibilità e i loro comportamenti. Ma, ripeto – conclude Di Francesco – domani conta molto far valere la differenza di valori, siamo superiori, dimostriamolo in campo”.

In conferenza anche Alessandro Florenzi che ha ribadito l’importanza della vittoria nel derby: “Se il derby è un punti di ripartenza? Lo deve essere per forza. Ci siamo lasciati alle spalle un periodo difficile e non vogliamo ricadere nei risultati brutti di inizio stagione. Contro il Viktoria Plzen sarà una gara davvero difficile e importante. Dovremo dimostrare continuità di gioco e dimostrare di poter replicare la fantastica Champions dell’anno scorso. Io e Dzeko? “Nessuna lite. Purtroppo, delle volte, ci sono delle persone che devono scrivere per forza certe cose. Alcune volte ci prendono, altre no. Per fortuna mia questa volta era sbagliata perché se vado a litigare con Dzeko ci rimetto io (ride, n.d.r.). A parte questo, non c’è stato assolutamente mai niente tra me e lui, siamo grandi amici anche fuori dal campo”. Infine ha detto chiaramente dove gli piace giocare di più. “Come mi sono trovato qualche metro più avanti nel derby? Bene, ma io sto bene in campo, quella è la mia posizione. In campo io sono felice. Sono a disposizione dell’allenatore per tutti i ruoli, però da terzino è meglio”.