La Roma ricomincia da tre, demolisce la Lazio, vince il derby e riparte

Massimo Ciccognani

L’emozione non è vero che non ha voce, la sua voce stasera è giallorossa. La Roma vince il derby e riparte: 3-1 alla Lazio nella partita più scomoda dell’anno. Vince la tattica di Eusebio Di Francesco che in abvbvio lascia sfogare la Lazio poi i suoi prendono in mano il boccino del gioco e riducono ai miimi termini l’avversario. Il 171esimo derby lo decidono i gol di Lorenzo Pellegrini, Kolarov e Fazio con in mezzo il momentaneo pari di Immobile. Tre a uno Roma e crisi alle spalle. Tanti interrogativi invece per una Lazio che concede come al solito tanto, crea gioco ma non monetizza, l’esatto contrario dei giallorossi più cinici, quadrati e soprattutto pratici. Di Francesco conferma il 4-2-3-1 con Santon a destra e Florenzi sulla stessa catena ma nel tridente offensivo. Manolas ha recuperato e c’è. Inzaghi sposa il solito 3-5-1-1, Caicedo va in panca, Luiz Felice vince il ballottaggio con Wallace, Luis Alberto accanto a Immobile. In cinquantamila all’Olimpico per il 171esimo derby della Capitale. Parte meglio la Lazio che inizia a fare la partita, ma il primo spavento è per Strakosha, bravo Luiz Felipe a chiuderlo prima della conclusione. Tea tattico definito, con gli uomini di Inzaghi a fare la partita, la Roma d’attesa pronta a sfruttare l’arma del controgioco. Si gioca comunque su sottili fili di equilibrio, Lazio che prova a sfondare sugli esterni, Roma che concede nulla anche se qualche brivido arriva dopo la conclusione di Luis Alberto rimpallato in angolo. Pastore si muove bene tra le linee, El Shaarawy sembra ispirato, Dzeko solito lavoro sporco, poco incisivo quando serve. Ci provano Marusic e Immobile in casa biancoceleste, con Milinkovic che prova a disegnare alle spalle di Immobile e Luis Alberto. Lazio messa bene anche dietro ma che come da qualche tempo a questa parte concede troppo all’avversario. E la Roma non si fa pregare e quando entra in possesso palla la retroguardia biancoceleste balla sulle penetrazioni centrali, ma Dzeko, su ribaltamento di fronte dopo una percussione di Luis Alberto, costringe Strakosha all’uscita disperata. NOn bellissima ma godibile, con rapidi capovolgimenti di fronte con la Roma pericolosissima prima con Florenzxi poi con El Shaarawy che però arrivano tardi all’impatto col pallone. Mezz’ora di gioco e la Roma perde Pastore per un problema ad un polpaccio, dentro Lorenzo Pellegrini. E la mossa partorisce effetti colorati di giallorosso perché proprio il neo entrato la sblocca a due giri di orologio dalla fine con un delizioso tocco di tacco a porta vuota. Ma che errore di Strakosha che esce male e lascia la palla sui piedi dell’ex Sassuolo che non si fa pregare a metterla dentro. Esplode l’Olimpico, Roma avanti, ma prima dell’intervallo altra occasione Lazio ma Immobile perde l’attimo con un controllo sbagliato in piena area. Ripresa e subito doppio cambio per Inzaghi: fuori Luis Alberto e Parolo, dentro Correa e Badelj con l’intenzione di dare più qualità alla manovra centrale biancoceleste. Dzeko ci prova dalla distanza, alta di poco dopoi fischi dell’Olimpico per una ripartenza strozzata. Partita che si gioca sul filo dei nervi, con la Lazio ad inseguire e la Roma, a maggior ragione dopo il vantaggio, ad aspettare il controgioco, ma spreca molto la formazione di Di Francesco che però costringe due volte di fila la Lazio in angolo. Davanti Dzeko è ancora un fantasma e qualche fischio se lo prende. Funziona l’asse centrale De Rossi-Nzonzi, sul fronte opposto spinge con decisione Lulic da una parte e Marusic dall’altra, Milinkovic solo a corrente alternata.  Bene nella Roma la catena di destra con Santon e Florenzi, Caceres spesso in affanno. D’improvviso arriva il pari laziale dopo una palla velenosissima persa da Fazio da ultimo uomo. Immobile non si fa pregare, si invola solitario verso Olsen e lo brucia con un sinistro angolatissimo: 1-1, tutto da rifare. Ma il pari dura un battito di ciglia, perché Lorenzo Pellegrini viene steso al limite e dalla punizione nasce il nuovo vantaggio romanista. Lo firma Kolarov, da ex, con una punizione che buca la barriera e poi va a festeggiare con tutta la panchina. Venti alla fine e Roma nuovamente con la faccia avanti. Tocca a Cristante che va a rilevare il monumentale De Rossi negli ultimi diciassette minuti di gara. Che è tutta da giocare ma l’inerzia è tutta giallorossa e Strakosha fa un altro miracolo su El Shaarawy che avrebbe chiuso la partita. Solo angolo per la Roma che però si allunga e prende un velenoso contropiede. Finale senza esclusione di colpi, saltano marcature, Luca la spedisce alle stelle, sospira l’Olimpico giallorosso. Milinkovic da fuori, si accartoccia Olsen per spedirla in angolo. Caicedoper Lulic per l’assalto finale della Lazio, mentre Di Francesco richiama Florenzi e inserisce Juan Jesus per dare maggior copertura al reparto difensivo quando alla fine ne mancano appena otto più recupero. Ancora Kolarov su piazzato, Strakosha stavolta la vede e smanaccia in angolo. Immobile si prende anche il giallo per uno sgambetto su Pellegrini. Nervosissimo lo scugnizzo di Inzaghi. E dalla punizione la Roma la chiude con l’incornata di Fazio che si fa perdonare dell’errore in occasione del pari biancoceleste e Roma che vola sul 3-1. Fine dei giochi perché alla fine ne mancano appena cinque e i giallorossi sono in totale controllo della gara. E finisce qui, con la vittoria della Roma che sale a quota 11 a meno uno dalla Lazio che invece perde l’occasione per confermarsi dopo cinque partite di sole vittorie. Vince la Roma che forse può mettere alle spalle la crisi e se i derby era il termometro per una più attenta valutazione, il peggio dovrebbe essere passato.

Fotogallery

Il colpo di tacco di Lorenzo Pellegrini per l’1-0
La festa giallorossa
Fazio chiude il derby con il gol del 3-1
È finita: la sfrenata gioia di Manolas
La coreografia della Curva Sud