Paolo Dani
E’ un Napoli da mille e una notte, quello che brilla sul cielo saudita di Riad. Gli Azzurri di Conte sono la prima finalista della Supercoppa Italiana, si mettono in poltrona e aspettano di sapere chi affronteranno il 22 dicembre tra Inter e Bologna in campo domani. Il Napoli si divora il Milan sul piano del risultato, in un match giocato d’attesa in avvio, mentre nella ripresa, gli Azzurri sfruttano com grande acume gli spazi lasciati dai rossoneri: finisce 2-0 per effetto delle reti messe a segno da Neres nella prima frazione e Hojilund nella ripresa.
Sblocca Neres Conte schiera un Napoli a trazione anteriore (4-3-3) , con un tridente offensivo formato da Hojlund, Neres e Elmas. Torna Lobotka in bregia, Politano va a destra, dietro titolarità per Juan Jesus. Allegri (3-5-2) sorprende, e non poco, lasciando fuori Modric per fare posto a Jashar. Estupinan va a destra, davanti la coppia d’attacco è formata da Nkunku e Pulisic. De Winter c’è, Leao va in panchina. Match in equilibrio per mezz’ora, troppo alta la posta in palio, con il Napoli che prova a sfondare con McTominay ed Elmas, mentre i rossoneri ci provano con Saelemaekers e Nkunku. Ma il Napoli dimostra da subito di averne di più, mentre il Milan si innesca a sprazzi. Serve cinismo per sfruttare le opportunità di gara, e lo trova il Napoli, con un centro basso di Hojilund con palla che passa tra una selva di gambe, Maignan non è impeccabile, smanaccia alla meno peggio con palla che resta nella disponibilità di Neres. Facile tap in per l’1-0 azzurro.
Raddoppia Hojilund Il Milan è costretto ad alzare il baricentro e giocare più sul possesso alla ricerca di un varco che però non c’è. Anzi, è il Napoli a sfiorare il 2-0 con Rrahmani, Maignan smanaccia un pallone destinato all’incrocio. Il Milan spinge ventre a terra, ma non pè mai pericoloso. Il Napoli sì, e sfrutta la giocata di Hojilund che attacca la profondità, va via a De Winter e infila per la seconda volta alle spalle di un incertissimo Maignan: 2-0 e partita in discesa per gli azzurri, mentre Allegri a quindici dalla fine si gioca la carta Modric. I cambi non ribaltano la partita, il Napoli è accorto e non lascia spazi ai rossoneri che si innervosiscono senza trovare vie di fuga. La tranquillità “contiana” fa il resto, e in controgioco gli Azzurri vanno vicini al terzo gol, ma McTominay si coordina male e spreca una ripartenza tre contro due. Il finale è accademia, il Milan si arrende, il Napoli può urlare la sua gioia. E’ finale, meritata, per volume di gioco e occasioni create. Ha lavorato ai fianchi il Milan, ha colpito al momento opportuno, e si porta a casa la finale del 22 dicembre contro Inter o Bologna, con un atto di forza, di qualità, soprattutto nella ripresa quando ha ridotto ai minimi termini un Milan troppo lezioso che una volta sotto non è più riuscito a rimettere in piedi il risultato. E i Campioni d’Italia, hanno tutto per sognare un altro titolo.






