Augusto Riccardi
I derby non si giocano, si vincono. E basta. E lo sa bene Luciano Spalletti che di stracittadine ne ha vissute tante ai tempi della Roma ma anche dell’Inter. Domenica per la sua Juve, c’è quello della Mole contro il Torino. Il solito derby, con il fascino dei giorni migliori nonostante la classifica dica sempre le stesse cose, ovvero bianconeri a lottare per i quartieri aristocratici della classifica, e i granata nel limbo in attesa di conoscere meglio il suo futuro. Spalletti è partito con il piede giustio, vincendo la non facile gara di Cremona, poi il punto in Champions che non è ottimale, ma è la dimensione di una squadra che sta crescendo e che vuole essere protagonista in questa stagione.
“Ho detto che lotteremo per lo scudetto, non che lo vinciamo”, la precisazione di Luciano. Perché si sa, l’appetito vien mangiando, soprattutto in una rassegna che vive al momento di sottili equilibri. E la Juve vuole esserci, anche se Inter e Napoli hanno qualcosa in più. Però, mai dire mai. E allora ecco che riparte la caccia ai punti pesanti, perché dopo Cremona i bianconeri vogliono mettere la freccia. La vetta è a -4, il secondo posto a -3, perché non crederci. Spalletti ha carta bianca, sta rilanciando Vlahovic e lentamente si sta prendendo la Juve. Il Toro è sempre avversario scomodo, per tenacia e grinta. Si gioca allo Stadium e alla Juve servono solo i tre punti.






