Armando De Paolis
Il quarto impegno Champions, propone per l’Inter un test il test contro il Kairat Almaty che in tre giornate ha messo su la miseria di un punto, ma guai a parlare di partita agevole per Cristian Chivu. “Io non sto ad ascoltare cosa dicono gli altri. So che ci aspetta una gara importante e non semplice di Champions. Vincere in Champions non è mai scontato, come anche in campionato. In questa competizione ci sono squadre che hanno vinto i rispettivi campionati. Affrontiamo una squadra che ha superato quattro turni preliminari. Ciascuno può dire che le gare sono semplici. Ci vuole la massima serietà , il massimo impegno, e serve cercare di essere sempre la migliore versione dell’Inter. Noi come gruppo, staff, squadra e società non abbiamo mai mancato di rispetto a nessuno. Sappiamo quanto è difficile giocare la Champions”.
E’ però un’Inter in forte crescita anche se deve migliorare in alcune fasi. “Possiamo sempre migliorare, lo sappiamo e lavoriamo per questo. Stiamo cercando di dare continuità ai risultati e di capire che quando si cade bisogna rialzarsi e reagire. Verona? Dopo Napoli non era scontato, abbiamo chiesto una reazione e l’abbiamo ottenuta. Adesso mi aspetto continuità . Siamo consapevoli che arriveranno dei momenti in cui saremo di nuovo in una tempesta. Il calcio è così. Ho a che fare con giocatori responsabili e maturi. Stiamo cercando di costruire un gruppo unito come è sempre stato mantenendo l’umiltà che serve per affrontare a testa alta stagioni piene di insidie”.
Probabile che a guidare l’attacco sia la linea verde, quella formata da Pio Esposito e Bonny. “La cosa più importante è che ho a disposizione tutti e quattro gli attaccanti. Thuram sta bene, è con noi ed è convocato. Da valutare se giocherà o meno, non serve fretta perché ci è mancato in questo periodo. Chi gioca? Pio e Bonny stanno bene… Io non scelgo mai di risparmiare qualcuno in vista della prossima gara. Io ho 22 giocatori che possono essere titolari come dite voi. Anche chi subentra è importante perché cambia l’inerzia del match. Anche a Verona è andata così. Lautaro non è un caso. Mi basta vedere come lavora. Quando non segna un attaccante, segna un difensore o un centrocampista. Siamo la squadra che segna più di tutti. Subiamo anche più gol? A volte io preferisco vincere 4-3 che 1-0”.
A Lautaro manda un messaggio senza troppi giri di parole. “Non è un caso. Gli ho chiesto di sorridere. Deve essere felice e avere passione. A volte il fatto di sentirsi leader gli fa avere pensieri negativi. Deve imparare a sorridere un po’ di più. Le scelte? Mi prendo la responsabilità di tutto quello che faccio, così non lascio responsabilità a nessuno. Non voglio polemiche. Le scelte sono in base a tutto. Si parla di meritocrazia, ma i miei ragazzi han sempre lavorato bene e nessuno si è mai tirato indietro. Certo, con alti e bassi e con qualcuno più arrabbiato perché non ha giocato quanto si aspettava, ma le mie scelte sono ragionate in base al minutaggio e alle dinamiche di spogliatoio per evitare squilibri. Quando abbiamo preso i gol potevamo fare meglio da un punto di vista mentale, non difensivo”.
Ora testa al Kairat. Non facile, come dice Chivu, ma decisamente alla portata dei nerazzurri pronti a continuare la corsa in vetta.






