Leonardo Tardioli
Milan e Fiorentina si ritroveranno di fronte domenica 19 ottobre a San Siro con due stati d’animo diversi. I rossoneri nelle zone alte della classifica e con la prospettiva di poter scavalcare Napoli e Roma se queste due formazioni non dovessero vincere negli anticipi del sabato, i viola invece ancora alla ricerca del primo successo in questo torneo. Dunque una partita da dentro o fuori per la formazione di Stefano Pioli che durante questa pausa per le nazionali ha visto anche la contestazione dei propri tifosi nei confronti della società. In particolare, i sostenitori della Fiorentina chiedevano al presidente Commisso l’allontanamento di Pradè. Tornando a Pioli sicuramente non sognava un ritorno a San Siro in queste condizioni e con il rischio di non avere Kean, uscito per infortunio ad una caviglia in Estonia-Italia. Quello che resta da vedere sarà l’accoglienza che il popolo milanista riserverà all’allenatore dell’ultimo scudetto e dell’ultima semifinale di Champions dei rossoneri. Traguardi a cui il Milan non è più abituato ad arrivare con continuità e che proprio per questo hanno un significato ancor più profondo del lavoro svolto dal tecnico originario dell’Emilia-Romagna. Traguardi a cui vorrebbe arrivare Allegri e verso cui sta guidando la sua formazione che, a parte la sconfitta all’esordio contro la Cremonese, sta dimostrando solidità e un buon gioco. Il Milan è una squadra con qualità e quantità capace di tenere testa a tutte, in cui soltanto l’attacco non sta ancora girando. Mancheranno gli infortunati Rabiot e Pulisic, ma Allegri sa come gestire l’emergenza. La Fiorentina invece, non deve lasciarsi scoraggiare dai pochi punti raccolti.






