Massimo Ciccognani
UDINE L’Italia vuole il Mondiale, ringhia come il suo allenatore, pronta a fare a sportellate con l’avversario come Gianluca Mancini che domani giocherà titolare al centro della difesa, vogliosa di fare un altro passo verso l’America rispettando Israele soprattutto dopo il 5-4 dell’andata a Debrecen. “Sono insidiosi, soprattutto in attacco – ha spiegato in conferenza il difensore della Roma – Quella dell’andata è stata una partita folle, al minuto 86 stavamo vincendo 4-2 e ci siamo fatti rimontare da polli. Sappiamo cosa abbiamo sbagliato e proveremo a non ripeterlo. Dobbiamo giocare questa sfida come se fosse una finale, ancora di più visto che indossiamo questa maglia che porta motivazioni e responsabilità. Israele è una squadra tosta, lo abbiamo già visto e sappiamo a cosa andiamo incontro. Questa maglia è il sogno di ogni bambino, sono davvero orgoglioso e ho sempre fatto quello che ritenevo giusto. Spero di restare nel giro il più a lungo possibile, poi le scelte le fanno i ct”.
Con Gattuso l’Italia sembra aver cambiato marcia. Mancini conferma. “C’è un forte spirito di squadra, e questo aspetto conta moltissimo. Per iniziare un percorso insieme tenere in mano il gruppo è fondamentale. I grandi successi derivano da grandi gruppi, bisogna allenarsi faticando ma con il sorriso e mister Gattuso ci fa spingere forte. Parla con noi e ci capisce, ci mette nelle migliori condizioni per rendere in campo. Playoff? Intanto la matematica non ci condanna. Non mi sono mai sentito più forte di nessuno, ogni partita va giocata. Pensiamo a noi stessi e vedremo. Israele è una nazionale preparata, specialmente in attacco e dovremo stare attenti”.