Massimo Ciccognani
UDINE L’attesa è tanta perchè quella di domani contro Israele sarà la partita che può mettere il punto esclamativo sui playoff mondiali, anche se la matematica ancora non condanna gli azzurri. Gattuso va addirittura oltre. “Voi parlate di playoff, ma ci dobbiano ancora arrivare, per cui l’obiettivo è pensare solo alla partita di domani, e basta”.
E allora sotto con Israele che all’andata ha rifilato quattro gol all’Italia che ne ha segnati cinque con l’ultimo al fotofinish. Gattuso tiene alta l’attenzione. “Ci hanno fatto 4 gol e sapevamo ci potesse mettere in difficoltà. Quando ti puntano non riesci a lavorare e ti raddoppiano. Servirà avere coraggio e rispettarli, così come abbiamo fatto un mese fa. Qualcosina abbiamo sbagliato e sappiamo che non possiamo commettere gli errori di un mese qua. Dobbiamo dobbiamo fare qualcosa di diverso. Secondo me i gol subiti in Ungheria, sono stati un problema di attenzione, abbiamo sofferto quando abbiamo lasciato spazi. Sarà più o meno la stessa partita, loro si giocheranno il tutto per tutto facendo una gara offensiva. Rimane che da metà campo in su loro sono forti e ci possono mettere in difficoltà”.
Su che partita ci aspetta il Ct lo ha espresso chiaramente. “Vedremo che partita fare, servirà attenzione e sicuramente dovremo fare attenzione. Loro saltano l’uomo con facilità e sicuramente faremo qualcosa di diverso rispetto all’Estonia. Pio Espisito? Merita tutto, vediamo. Ha giocato 70-75′ più recupero, con le 5 sostituzioni le partite si possono cambiare anche entrando a gara in corso”.
Quello che ha cambiato la Nazionale, è il doppio centravanti, l’intuizione di Gattuso. “Avevo solo un dubbio, se riuscivamo a supportare il peso di due attaccanti. Non sono contento per i gol che stanno facendo, ma per il lavoro che stanno facendo, rincorrono l’avversario, scalano sull’avversario. Era questa la mia preoccupazione più grande, ma non solo Kean e Retegui, anche Pio. C’è un lavoro dientro insieme al mio staff, anche il momento ci ha portato a fare una scelta così”.
E proprio sul lavoro si è retta la carriera di Gattuso calciatore. “Io mi allenavo al 100% perché a livello qualitativo ero il più scarso di tutti. Non faccio mai il paragone per quanto ho fatto io in carriera. Sappiamo che dobbiamo fare determinate cose, quando si lavora gli allenamenti devono assomigliare a una partita. E’ normale che abbiamo tanti numeri a disposizione, i numeri sono importanti”.
Sul modulo, dalla difesa a quattro o a tre, il tecnico è stato chiaro. “Dipende contro chi giochi, contro che squadre giochi e con che caratteristiche hanno. Non mi piace giocare a tre, lo sapete, ma dobbiamo metterci nelle migliori condizioni possibili valorizzando le qualità dei giocatori”.
Spalletti in una recente intervista ha detto che all’Italia serviva più leggerezza che Gattuso sembra aver trovato. “Ringrazio Luciano, volevo chiamarlo ma Gigi mi ha detto di lasciarlo stare. Luciano è un uomo vero, se uno lo pensa non dice questo. La parola leggerezza non so a cosa si riferisce il mister, quando sono arrivato qua sapevo al 100% cosa volevo fare e ci sto provando. Riuscire a lavorare con voglia e con senso di appartenenza: è questo quello che sto cercando di portare ai ragazzi. Vedo ragazzi con voglia, Bastoni e Kean volevano restare in squadra e oggi sono ripartiti. Abbiamo a disposizione ora altri giocatori in cui crediamo fortemente”.
Non sarà una partita come tutte le altre, ma Gattuso sorride per le notizie che arrivano dalla Palestina. “Sono immagini bellissime, ne abbiamo parlato tra noi. Siamo contentissimi. Ringraziamo i 10-11mila che saranno sugli spalti, ma rispetto anche chi sta fuori a protestare. Mi spiace per le tante famiglie che sarebbero voluto venire”.
Gira e rigira, il concetto rimane sempre lo stesso. Massimo rispetto per Israele, ma domani l’Italia, deve solo vincere.