ALL'OLIMPICO

La Roma c’è, batte il Verona e vola in testa

Decidono le reti di Dovbyk e Soulè

Nella foto: Matias Soulé esulta (Foto Gino Mancini)

Leonardo Tardioli

La Roma batte il Verona 2-0 in una partita non priva di sofferenza per i giallorossi, bravi a segnare in avvio e in chiusura. Le reti di Dovbyk e Soulé regalano tre punti preziosi alla formazione di Gasperini, ma allo stesso tempo ne mostrano a che i limiti. Pochi spunti offensivi e pochi dribbling. Merito di un Verona ordinato e ben messo in campo da Zanetti a cui è mancata soltanto la precisione sotto porta.

Le scelte Gasperini lancia Pellegrini dal primo minuto insieme a Dovbyk e Soulé. Torna titolare anche Wesley che fa l’esterno destro con Angelino dall’altra parte. Koné e Cristante sono i centrocampisti, Celik, Mancini e Ndicka giocano davanti a Svilar. Zanetti risponde con il 3-5-2 con Giovane e Orban in attacco Serdar, Akpa-Akpro e Brenede a centrocampo. 

Lampo in avvio Buona Roma in avvio, i giallorossi hanno maggiormente il pallone e cercano di sbloccare la partita. Cosa che fanno con Dovbyk nei primi 10 minuti, quando l’ucraino mette dentro di testa un cross di Celik. Sembra che la sfida possa andare in discesa per la formazione di Gasperini ma di fatto non ci saranno altre occasioni romaniste nel primo tempo. Al contrario il Verona esce alla distanza. Merito della disposizione tattica di Zanetti che fa stare alti i suoi e impedisce alla Roma di ripartire. Nascono così due palle-gol per gli scaligeri. La prima capita ad Orban che calcia letteralmente in faccia a Svilar, mentre la seconda scheggia la traversa e arriva dopo un paio di deviazioni da un cross basso di Bradaric da sinistra. Da quella parte l’Hellas spinge maggiormente e mette in difficoltà Wesley e Celik. Il primo tempo finisce senza altre emozioni e con un vantaggio forse poco meritato dai giallorossi.

La chiude Soulé Ad inizio ripresa Zanetti inserisce Gagliardi ni per l’ammonio Akpa-Akpro. Per l’ex Atalanta è l’esordio stagionale. Nessun cambio in casa giallorossa. Anche il primo squillo della ripresa è del Verona con Orban che ruba palla a Celik e Giovane che calcia di prima. Palla alta. Gli scaligeri continuano ad essere ordinati e compatti senza concedere alla Roma e tenendo il pallone ma senza impensierire Svilar. Allo scoccare dell’ora di gioco Gasperini effettua tre cambi con l’intento di cambiare una squadra troppo passiva e allo stesso tempo difendere il gol di vantaggio. Entrano Hermoso, Tsimikas e Ferguson per Wesley, Angelino e Dovbyk. L’ucraino esce tra gli applausi di buona parte dell’Olimpico. Celik invece, sale a centrocampo e fa l’esterno destro con Hermoso che prende il suo posto nei tre dietro. Nonostante questo il Verona riesce a calciare in porta, prima con El Ghazi e poi con Bernede e in entrambi i casi Svilar blocca. In mezzo a queste due occasioni, il portiere giallorosso salva la Roma con un’uscita bassa sui piedi di Orban, pronto a battere a rete. Bisogna attendere l’ultimo quarto d’ora per vedere di nuovo la Roma in avanti. Prima Cristante calcia dalla distanza senza successo e poi, da una palla rubata a centrocampo, Koné riceve in area e serve Soulé che raddoppia. E poco dopo il gol del 2-0 l’argentino lascia il posto ad El Shaarawy che nel finale ci prova trovando l’opposizione di Montipò. Prima del fischio finale c’è spazio per la rete di Orban. Ma il gol viene annullato per un tocco con la mano dello stesso giocatore gialloblù. Finisce con il successo della Roma che sale a quota 12 punti in classifica agganciando il Napoli in vetta, in attesa del posticipo serale.

Nella foto:il gol di Artem Dovbyk (Foto Gino Mancini)
Nella foto: l’esultanza di Artem Dovbyk (Foto Gino Mancini)